Il Coronavirus adesso preoccupa anche la città di Brindisi, dove già si registrano oltre una decina di casi positivi al Covid-19. Poco fa il sindaco Riccardo Rossi ha comunicato che uno dei detenuti del penitenziario di via Appia è risultato infettato dal virus. Secondo quanto riferisce il numero uno dell'ente di Piazza Matteotti, si tratta di una persona che è arrivata nel penitenziario nella seconda metà del mese di marzo.

Il paziente sarebbe stato sottoposto una prima volta al triage il 27 marzo, data in cui il detenuto fu sottoposto anche al tampone: l'esame non rilevò nessuna infezione da Covid-19. Da allora comunque il paziente, che soffre già di altre patologie, è in isolamento fiduciario. Lo stesso ha cominciato ad accusare i primi sintomi della malattia nella giornata di domenica 5 aprile.

Riscontrata la positività

Nelle scorse ore il soggetto è stato sottoposto nuovamente al tampone presso l'ospedale Antonio Perrino e questa volta l'esito è stato positivo. Da allora si trova ricoverato nel nosocomio brindisino.

Nel frattempo la direzione del penitenziario ha provveduto ad avvisare il personale che in questi ultimi giorni è stato a contatto con il paziente, inclusi alcuni agenti di Polizia Penitenziaria: tutti loro dovranno osservare un periodo di quarantena di 14 giorni. Il primo cittadino si trova in costante contatto con la direttrice del carcere per seguire l'evolversi della situazione. Non si conoscono al momento le situazioni di salute del paziente ricoverato. La direzione ha comunque deciso di sottoporre a tampone l'interno personale della struttura, questo per rintracciare eventuali contagiati e mettere in quarantena sin da subito gli interessati.

Il sindacato Sappe: 'Poliziotti senza protezione, comportamento criminale'

Sulla vicenda è intervenuto immediatamente il sindacato di polizia penitenziaria, Sappe, il quale informa che l'episodio accaduto a Brindisi fa il paio con quanto avvenuto nelle strutture penitenziarie di Bari e Lecce. La stessa associazione sindacale riferisce che i poliziotti vengano mandati a lavorare senza i presidi sanitari idonei a garantire a loro, e alle relative famiglie, la sicurezza necessaria. Tale comportamento viene giudicato dal Sappe come "criminale", e per questo il sindacato si augura che tutti i dipendenti dei penitenziari attivi su tutto il territorio nazionale vengano dotato dei Dpi adeguati alle norme anti Covid-19.

Nelle prossime ore si dovrebbero conoscere ulteriori particolari su questa vicenda. La notizia si è sparsa immediatamente in tutto il capoluogo di provincia adriatico, destando apprensione tra gli abitanti.