Meno di 48 ore fa il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, annunciava il prolungamento del blocco totale fino a martedì 13 aprile ma già ora si pensa a un ulteriore prolungamento di tali misure. A dirlo è il Capo della Protezione Civile Angelo Borrelli che, intervenuto al programma radiofonico 'Rai Radio anch'io' su Rai Radio 1, si è detto sicuro che dopo Pasqua e Pasquetta anche la festa del Primo Maggio la passeremo a casa. Borrelli ha poi palesato l'esigenza di dover rimanere a casa ancora per diverse settimane, cosa che potrebbe far pensare a un ulteriore prolungamento delle misure attualmente in vigore.

Borrelli: 'Dovremmo mantenere le distanze per molto tempo'

A parlare, come detto, il Capo della Protezione Civile Angelo Borrelli: "Dopo Pasqua e Pasquetta, credo proprio che anche la festa del Primo Maggio la dovremmo passare chiusi in casa. Non credo che la situazione ora in vigore possa essere risolta per quella data. Vi è grande necessità che ognuno osservi rigorosamente le misure e i comportamenti indicati. Sarà necessario stare chiusi nei propri domicili ancora per altre settimane. Questa pandemia del Coronavirus cambierà il nostro approccio ai rapporti con gli altri esseri umani: sarà necessario osservare la distanza di sicurezza per diverso tempo. Queste misure stanno permettendo alle nostre strutture ospedaliere di affrontare l'emergenza con minore affollamento e affanno.

Gli ospedali, i ricoveri, le terapie intensive e tutto il nostro personale sanitario stanno affrontando un carico di lavoro che è meno pressante rispetto a quello delle scorse settimane. Per questo i comportamenti che stiamo mantenendo ora devono necessariamente proseguire ed essere mantenuti".

'Non possiamo escludere la possibilità di un ritorno del virus'

Borrelli ha poi parlato dell'eventualità che il virus possa tornare in quella che più volte è stata definita come 'seconda ondata': "Dobbiamo continuare a usare delle misure comportamentali che siano forti ma che allo stesso tempo mirino a prevenire. Ciò a maggior ragione a causa del fatto che, al momento, nessuno di noi può escludere che vi possa essere, in un futuro più o meno prossimo, un ritorno del virus.

Ciò lo sta dimostrando la Cina, dove sono state poste in essere nuove misure". Infine, il Capo del Dipartimento ha anche rivolto un occhio alla fase di ripresa: "Al momento siamo in una fase stazionaria. Dobbiamo vedere quando, invece, inizierà la fase di decrescita. Al momento è difficile parlare di date e l'entrata nella fase della ripresa dovrà essere decretata e decisa dal comitato di esperti. La data del 16 come inizio della fase due (quella della ripresa, ndr)? Se le cose rimangono come ora può essere, ma comunque le decisioni dipendono sempre e comunque dall'andamento dei dati".