Il direttore sanitario del Galeazzi di Milano, Fabrizio Pregliasco, ha commentato il bollettino della Protezione Civile del 13 aprile nel corso di un'intervista a 'Il Messaggero'. Il virologo ha spiegato che con la ripresa delle attività lavorative prevista dalla fase 2 ci saranno sicuramente nuovi contagi da Coronavirus. "Occorrerà spegnerli immediatamente e dobbiamo essere bravi in questo - chiosa Pregliasco - Attraverso i contatti tra le famiglie, i colleghi e quelli all'interno dell'Rsa si accenderanno, per forza di cose, dei nuovi mini focolai".

Intanto al momento i contagi rallentano

"Il numero dei contagiati è diminuito, ma non dobbiamo rilassarci ed allentare la presa", afferma il docente dell'Università degli Studi milanese. Ma commenta, allo stesso tempo, il numero dei morti che è aumentato rispetto al 12 aprile: "Questi decessi non ci danno molte informazioni sull'attuale stato di diffusione del virus, perché sono relativi ai contagi precedenti. Comunque, a parte alcune città della regione lombarda e Milano, Cremona e Brescia in cui i contagi ancora non rallentano, nel resto d'Italia stiamo assistendo ad una situazione di stabilità. Questa è una cosa positiva e può essere dovuta al fatto che si stanno facendo molti più tamponi rispetto a prima, ciò ci permette di monitorare meglio i contagi".

Poi Pregliasco spiega che nel bollettino in questione sono riportati molto meno casi di terapia intensiva ed è questo il fattore più tranquillizzante.

Ma la fine dell'emergenza è ancora lontana

Purtroppo, a parere dello scienziato, non possiamo debellare subito il virus. I provvedimenti restrittivi intrapresi servono soltanto a "mitigare" i contagi e a dilazionare nel tempo il numero delle nuove infezioni, in modo da dare una 'boccata d'ossigeno' agli ospedali, che potranno così garantire delle cure più efficienti ai malati.

"Dobbiamo fare in modo che gli ospedali non collassino, specialmente le terapie intensive", perché solo se diminuiranno i numeri di questo reparto, secondo Pregliasco, il Governo potrebbe decidere di allentare le misure di contenimento.

Il Paese necessita della ripartenza

"Intanto, l'attuale riapertura di alcune attività, come cartolerie e negozi per bambini, fungerà da "test" per constatare cosa accadrà.

Tanto, comunque, prima o poi dobbiamo far ripartire tutto il sistema economico". Il virologo aveva già dichiarato il 7 aprile, in un'intervista ai microfoni di 'Rtl 102.5' che: " L'Italia non può fermarsi". Ma aveva anche sottolineato l'importanza di una ripresa graduale e attenta , perché: "Bisogna tenere presente la possibilità che le braci (l'epidemia), come in un incendio possano riattivarsi e diventare motivo di una nuova fiammata".