Aveva solo 28 anni Lucjan Elezi, il ragazzo di origine albanese che ha perso la vita presso la propria abitazione a causa di un'embolia polmonare. Il giovane stava uscendo da un periodo abbastanza duro: infatti gli era stato diagnosticato il Covid-19, ma dopo le dimissioni dall'ospedale e l'isolamento precauzionale, tutto sembrava procedere per il meglio, tant'è che il primo tampone eseguito dopo il ricovero aveva dato esito negativo. Ieri, 31 marzo, le condizioni di salute di Lucjan sono ulteriormente peggiorate e il suo cuore ha smesso di battere, la mattina in cui avrebbe dovuto effettuare il secondo tampone per certificare la guarigione.

Lucjan, giovane di 28 anni deceduto per un'embolia polmonare

Era stato dimesso dall'ospedale dopo essere stato ricoverato per dieci giorni a causa del Coronavirus. Sembrava che tutto fosse andato per il meglio, gli era stato fatto anche un primo tampone come primo step per certificare l'avvenuta guarigione dal Covid-19, e il risultato era anche stato negativo, ma Lucjan Elezi, albanese di 28 anni, residente a San Giovanni di Fassa-Sèn Jan (Trento) ha perso la vita presso la sua abitazione, nella mattinata di ieri martedì 31 marzo.

Al momento, per quanto riguarda il motivo del decesso, si parla di un'embolia polmonare, nulla che possa ricondurre al contagio da coronavirus. Le cause che hanno portato all'embolo polmonare, però, sono ancora in fase d'accertamento.

Le autorità sanitarie locali infatti, in accordo con l'autorità giudiziaria informata dai carabinieri della compagnia di Cavalese (Trento), hanno disposto ulteriori accertamenti per far luce sulla vicenda.

Il primo tampone post-ricovero aveva dato esito negativo

Per Lucjan Elezi, dopo le dimissioni dall'ospedale di Rovereto (Trento) il 22 marzo scorso, era stato disposto l'isolamento fiduciario precauzionale nella propria abitazione, prassi post-ricovero che viene seguita per tutti i pazienti a cui viene diagnosticato il Covid-19.

Per certificare la guarigione, dopo aver lasciato l'ospedale, il paziente deve essere sottoposto a due tamponi. Dopo la negatività da coronavirus ottenuta dal primo tampone, durante lo scorso fine settimana, proprio ieri 31 marzo, per il 28enne, sarebbe dovuto arrivare il secondo test, ma il cuore di Lucjan ha smesso di battere prima.

Il ragazzo viveva da anni nella Val di Fassa. Dal suo paese d'origine, l'Albania, aveva raggiunto lo zio e il fratello circa dieci anni fa. Successivamente anche la moglie aveva deciso di seguirlo in Trentino-Alto Adige. Inizialmente aveva lavorato nel settore dell'edilizia, successivamente era diventato uno dei dipendenti del rifugio Fredarola a Canazei (Trento). Il lavoro, purtroppo, era fermo dai primi di marzo, a causa dell'emergenza sanitaria in corso.