Antonio De Pace, reo confesso dell'omicidio della sua fidanzata Lorena Quaranta, durante l'interrogatorio ha sostenuto di aver commesso il gesto perché la donna gli avrebbe trasmesso il Coronavirus. Gli inquirenti hanno trovato deliranti le sue parole e, infatti, la conferma è arrivata dai tamponi negativi.

L'omicida ha accusato Lorena di averlo infettato, ma le sue affermazioni sono state smentite

Dopo la tragedia di Furci Siculo, in provincia di Messina, Antonio De Pace è stato interrogato dagli inquirenti. L'uomo, infermiere di 28 anni, originario di Vibo Valentia, ha strangolato la sua fidanzata al culmine di una lite, prima di tentare di togliersi la vita e chiamare i carabinieri.

È ancora giallo sulle motivazioni che possano aver spinto il giovane a commettere un gesto così drammatico.

Interrogato dagli inquirenti, Antonio De Pace ha affermato: "Mi ha trasmesso il coronavirus e l'ho uccisa". Tuttavia, le parole dell'uomo sono state ritenute poco credibili e, infatti, come confermato dal procuratore di Messina, Maurizio De Lucia, i tamponi sono risultati negativi. Apparentemente, la storia d'amore tra De Pace e Lorena Quaranta procedeva felicemente da tre anni. Studente di odontoiatria al primo anno, il ragazzo non aveva mostrato prima d'ora segnali che potessero far presagire la tragedia accaduta. Molti sono stati gli utenti che sui social hanno riversato la propria rabbia per il delitto di Furci Siculo, insultando De Pace sulla sua pagina.

Antonio e Lorena sembravano una coppia felice, gli inquirenti indagano per capire il movente

Attraverso i profili Facebook della coppia, le foto testimoniano un'unione serena ma, evidentemente, la realtà era ben diversa. I carabinieri della squadra di Taormina proseguono le indagini ascoltando amici e parenti delle vittime. Si spera di trovare degli indizi che possano aiutare a fare chiarezza sulla tragica vicenda.

Attraverso le analisi dei telefonini di Antonio De Pace e Lorena Quaranta, gli investigatori non hanno ritrovato alcun messaggio che avrebbe potuto scatenare la gelosia dell'omicida.

Domani, 2 aprile, è prevista una nuova audizione per l'infermiere che dovrà rispondere davanti al giudice delle indagini preliminari. I genitori di Lorena, originari della provincia di Agrigento, sono riusciti a raggiungere Messina nonostante le difficoltà delle restrizioni dettate dall'emergenza coronavirus.

Il primo cittadino di Favara, Anna Alba, ha chiesto all'arcivescovo un'eccezione affinché i funerali possano essere celebrati ugualmente, anche se solo con la presenza dei familiari più stretti. Il divieto attuale impone la sospensione di riti funebri. Il sindaco della cittadina di origine della vittima ha inoltre affermato: "Non poter salutare Lorena per l'ultima volta, sarebbe un secondo enorme dramma".