È arrivata, forse, la svolta investigativa sulla morte della bambina di tre anni Madeleine McCann, scomparsa 13 anni fa in Portogallo. Maddie sarebbe stata vittima di un pregiudicato tedesco. Il sospettato si chiama Christian Stefan Bruckner, ha 43 anni ed ha già avuto 17 condanne, anche per reati di pedopornografia. Lo stesso uomo era stato arrestato nel milanese un paio di anni fa per traffico di droga ed attualmente è detenuto in carcere in Germania per l'accusa di violenze su una turista americana.
La storia di Maddie McCann
La bambina è sparita il 3 maggio 2007 dalla casa in Portogallo dove stava trascorrendo le vacanze con i genitori Katie e Gerry e i fratellini minori, in un resort di Praia de Luz.
La sua fotografia, da quel giorno, ha fatto il giro del mondo: occhi azzurri, visino rotondo, capelli corti biondi e abitino di velluto rosso. Si tratta di un'immagine che è divenuta il simbolo della cronaca dei bimbi scomparsi ed è stato oggetto di anni di ricerche, ipotesi, falsi allarmismi e diverse segnalazioni. Nel settembre del 2007, gli inquirenti portoghesi avevano avanzato l'ipotesi che Maddie McCann fosse stata uccisa dai genitori ma, dopo un anno, il caso era stato chiuso. Tuttavia nel 2009 i genitori hanno incaricato degli ex agenti Scotland Yard di seguire il caso della scomparsa della bambina. Nell'aprile del 2012 si era riacceso un barlume di speranza, in quanto i poliziotti avevano dichiarato: "Forse Madeleine è viva".
La svolta nelle indagini
In seguito la rivelazione: la polizia inglese ha cominciato ad indagare su un pedofilo tedesco già in carcere. Ieri la notizia: potrebbe essere proprio lui il colpevole. Lo dimostrerebbe una conversazione in chat tra Christian Stefan Bruckner ed un suo amico, nella quale l'accusato avrebbe confessato di "sapere tutto" sulla scomparsa della piccola Madeleine e la procura tedesca non esclude che possano esserci altri complici.
Alcuni giornali tedeschi riportano, infatti, che l'uomo, nel maggio del 2017 abitasse proprio in una fattoria adiacente a Plaia de Luz, luogo in cui avvennero i fatti.
L'ultima ipotesi venuta alla luce nelle ultime ore è che il 43enne tedesco si sia introdotto nella camera della famiglia McCann per un furto e, vedendo la bambina che dormiva nel suo letto, l'abbia sequestrata, mentre i suoi genitori non erano in camera.
Le precedenti accuse verso i genitori di Madeleine
A dieci anni dalla scomparsa della bambina la madre Katie McCann aveva dichiarato: "Non sei consapevole di quanto sei forte sino a quando non ci finisci dentro". La famiglia McCann è stata massacrata dai media e fin da subito accusata di aver lasciato Maddie di notte da sola, nel suo letto, per andare a cena con degli amici. In realtà erano usciti verso le 20:30 per mangiare qualcosa sotto al resort e alle ore 22:00 Katie era salita per controllare i bambini, ma Maddie non era più nel suo letto. Il dito era stato puntato inizialmente contro i genitori, accusati anche di averla ammazzata o venduta per saldare i propri debiti. Recentemente, sono anche diventati i protagonisti di un documentario Netflix che ricostruiva la loro vicenda come una storia del crimine ed hanno tentato d'impedire che il filmato venisse trasmesso, ma senza alcun esito.
"Potremmo passare tutto il nostro tempo a cercare di difenderci, combattendo contro inesattezze e bugie - avevano asserito i McCann - ma allora non avremmo più le forze per continuare le ricerche di Maddie, accudire gli altri nostri figli e andare avanti con le nostre vite".
In seguito, la famiglia ha spinto i media affinché le indagini e le ricerche della piccole Madeleine non si fermassero, in quanto la madre Kate, in cuor suo, ha sempre conservato l'idea che sua figlia fosse ancora viva. Speranza che ha cominciato forse ad affievolirsi con l'accusa di questi giorni al pregiudicato tedesco.