La sera del 5 luglio, intorno alle ore 23, una bambina di nove anni di nome Menar e la madre sono state investite mentre attraversavano le strisce pedonali in Viale Italia, a Bagnolo Mella, nel bresciano. La piccola è deceduta poco dopo al Pediatrico dell'ospedale Civile di Brescia dov'era stata trasportata dopo i primi soccorsi.

L'automobilista responsabile dell'incidente è fuggito via sulla sua Chevrolet Orlando, ma nella mattinata del 6 luglio si è costituito presso la procura di Brescia.

La dinamica dell'incidente

Menar e la sua famiglia di origini marocchine stavano rientrando da una serata al parco con alcuni amici e stavano attraversando le strisce pedonali.

La bambina e la madre erano davanti agli altri fratellini e al padre che seguiva con in braccio l'altra figlia neonata: l'aveva appena presa dal passeggino che stava spingendo la moglie poiché la piccola piangeva.

Proprio in quell'istante, una Chevrolet ha investito madre e figlia, facendole balzare a metri di distanza. Entrambe sono state trasportate al Civile di Brescia, ma la bambina non ce l'ha fatta. La madre 43enne, invece, si è ferita lievemente ed è stata dimessa dall'ospedale la notte stessa dell'incidente. Rientrata a casa, è in compagnia di alcune amiche che stanno cercando di evitare che guardi la televisione. I fratelli di Menar e il padre non sono rimasti coinvolti nell'incidente ma hanno assistito alla scena a pochi metri di distanza.

Le dichiarazioni del padre di Menar

"Ho visto la mia bambina volare, quella macchina correva e non si è fermata - ha affermato il padre della vittima prima che il conducente della vettura si costituisse - Devono trovare quella persona, anche se mia figlia non tornerà più indietro". La polizia durante la notte ha cercato il pirata della strada, attenendosi alle segnalazioni di alcuni testimoni e alle riprese delle videocamere di sicurezza situate nel tratto di strada percorso dall'automobilista.

"Abbiamo sentito un gran botto e poi le urla", hanno spiegato alcuni residenti del quartiere. Molti testimoni hanno raccontato che l'auto procedeva ad alta velocità nonostante stesse viaggiando lungo una strada dove il limite è di 50 km/h. Gli investigatori non erano riusciti a risalire alla targa del veicolo, ma avevano trovato dei pezzi dello specchietto della Chevrolet Orlando.

Il conducente pare sia un cittadino italiano che si è costituito alla procura di Brescia dove si è presentato senza avvocato. Durante l'interrogatorio del pubblico ministero Maria Cristina Bonomo si è provveduto a contattare il suo legale. L'uomo è accusato di omicidio stradale e omissione di soccorso.