Forse, Flavio Presuttari, di 16 anni, e Gianluca Alonzi, di 15, i due adolescenti di Terni trovati senza vita nelle loro camere dai genitori la mattina del 7 luglio scorso, credevano di aver comprato codeina e non metadone. A formulare l'ipotesi è stato il gip nella motivazione della convalida del fermo a carico di Aldo Maria Romboli. Si tratta del pusher tossicodipendente di 41 anni che la sera del 6 luglio ha venduto loro una sostanza sciolta in una boccetta d'acqua.

Terni, l'ipotesi del gip

Ieri, dopo l'interrogatorio di Romboli presso la casa circondariale di Sabbione, il giudice per le indagini preliminari di Terni, Barbara Di Giovannantonio, ha convalidato il fermo del pusher nell'ambito dell'indagine sul decesso di Flavio e Gianluca.

È accusato di aver provocato la morte dei due adolescenti in conseguenza di altro reato. Il gip ha anche disposto la custodia cautelare dello stesso in carcere.

Nella lunga motivazione di nove pagine, il giudice ha ricostruito i fatti accaduti in base anche alle fondamentali testimonianze di dieci coetanei. Per il gip, Flavio e Gianluca potrebbero essere stati convinti di aver acquistato e assunto codeina, l'oppiaceo presente come principio attivo negli sciroppi per calmare la tosse, conosciuto e miscelato dagli adolescenti con acqua o altre bevande per ottenere uno 'sballo'. Non era la prima volta, infatti, che le due vittime si rivolgevano al pusher cocainomane in cura al Sert. A giugno Romboli aveva venduto loro metadone diluito.

Secondo quanto scrive il gip, avrebbe mentito loro dicendo che si trattava di codeina, e non della droga sintetica usata nella terapia sostitutiva della dipendenza da stupefacenti che gli era fornita al Sert.

In merito ai tragici fatti della sera del 6 luglio Romboli ha, invece, affermato nel corso dell'interrogatorio di aver venduto ai ragazzini mezza boccetta di metadone per 15 euro.

Le sue dichiarazioni, però, contrastano con le testimonianze degli amici di Flavio e Gianluca: dopo aver assunto quella sostanza in un parco, i ragazzini si erano subito sentiti male e avevano detto che "era colpa della codeina comprata da Aldo". Circostanza negata da Romboli che ha solo ammesso la cessione di metadone a giugno, spacciato per codeina.

Domani, l'autopsia e gli esami tossicologici presso l'ospedale di Perugia, stabiliranno se la morte dei due giovanissimi sia legata all'assunzione di metadone o se abbiano mischiato diverse sostanze. I funerali, forse, si terranno lunedì nel duomo di Terni.

Tecniche di mix della droga apprese da trapper e web

La codeina è usata dai giovanissimi per preparare il 'purple drank'. È chiamato così perché assume un colore viola derivante dai coloranti contenuti nello sciroppo. Sulle principali piattaforme digitali ci sono tutorial che indicano come preparare in casa la cosiddetta "droga legale". Gli ingredienti fondamentali sono reperibili negli scaffali di supermercati e farmacie: una bottiglia di Sprite e un flacone di sciroppo per la tosse.

A dare popolarità alla pericolosissima miscela sono stati video e canzoni trap, uno dei generi musicali più ascoltato dagli adolescenti. La purple drank, assunta in dosi eccessive, può provocare la morte per soffocamento. Causa dipendenza, mal di testa, depressione, euforia, vomito, sedazione.

Ad uccidere i due adolescenti potrebbe essere stato il metadone contenuto in alta concentrazione nella boccetta comprata: ha una potenzialità letale se assunto da soggetti privi di tolleranza agli oppioidi, riferisce il gip nell'ordinanza. Flavio e Gianluca erano giovanissimi e non tossicodipendenti: sarebbe bastata anche l’assunzione di una minima quantità a provocarne il decesso.

Terni, fiorente mercato della droga

Terni starebbe diventando una fiorente piazza di spaccio grazie a una forte domanda di droga. Il procuratore della Repubblica, Alberto Liguori, ha lanciato l'allarme sulla familiarità degli amici delle vittime con le droghe vecchie e nuove e sul grado di competenza nel parlarne.

Il questore di Terni, Roberto Massucci, ha sottolineato che il problema, oltre che la polizia, chiama in causa la società civile. Inoltre, la vicinanza con Roma esporrebbe Terni a pesanti infiltrazioni criminali. Negli ultimi tempi ci sono state molte operazioni, l'ultima delle quali in pieno lockdown denominata "White Bridge", ha portato a 16 arresti per spaccio di cocaina, eroina e droghe sintetiche. Ma per Giampaolo Nicolasi, responsabile della Comunità Incontro di Amelia, conta la prevenzione: bisogna ascoltare il disagio di giovani e giovanissimi.