Non riescono a darsi pace i genitori di Flavio e Gianluca, i due ragazzi di 16 e 15 anni, trovati senza vita martedì 7 luglio nelle loro abitazioni di Terni. I due adolescenti sarebbero stati uccisi da un mix di droghe: il pusher 41enne che gli ha venduto, per 15 euro, metadone ha ammesso le sue responsabilità. I familiari dei due giovani, però, non vogliono credere che facessero uso di sostanze stupefacenti e il papà di Flavio, Fabio, a Repubblica ha dichiarato: "Avevano la fissa per la dieta".

Flavio e Gianluca trovati senza vita nei loro letti

Lunedì 6 febbraio, Flavio e Gianluca, hanno trascorso la serata nel campetto di San Valentino, a Terni. Tornati nelle rispettive abitazioni, sono andati a letto, ma al mattino non si sono più risvegliati. I due adolescenti sono morti nel sonno, stroncati, forse, da un mix letale di sostanze stupefacenti. Solo gli esiti degli esami autoptici e tossicologici (in programma per domani, sabato 11 luglio, a Perugia), potranno dire quali sono le molecole killer che hanno strappato alla vita i due adolescenti.

Nei giorni scorsi, anche grazie alla collaborazione degli amici di Flavio e Gianluca, gli inquirenti sono riusciti ad individuare il pusher quarantenne che ha ceduto ai due minorenni la bottiglietta contenente metadone diluito con acqua.

Lo spacciatore ha dei piccoli precedenti penali e risulta in cura al Serd (Servizi per le dipendenze patologiche) dell'Usl Umbria 2 di Terni. Secondo la ricostruzione avvenuta nel corso dell'interrogatorio, i due ragazzini, avrebbero assunto insieme il metadone in un parchetto non distante dall'abitazione di uno di loro.

I dubbi dei genitori di Flavio e Gianluca

Sembra che Flavio e Gianluca avessero già preso sostanze stupefacenti prima di lunedì. Non era la prima volta che lo spacciatore gli procurava del metadone. Anche un compagno di classe di Flavio avrebbe confermato a un giornalista di Cronaca Nera del Corriere della Sera: "Quanto alle sostanze - ha ammesso commosso - con gli amici più stretti non ne faceva un segreto".

"Sapevo che fumava sigarette e anche qualche spinello - ha poi aggiunto - gli dicevo sempre di smettere perché è pericoloso".

La mamma e il papà di Flavio, però, non vogliono credere che il loro ragazzo facesse uso di droghe. Entrambi medici, sono convinti che lo avrebbero sicuramente capito. Per loro - come per l'intera comunità - è difficile accettare che due ragazzi in salute siano davvero stati uccisi, senza appello e contemporaneamente, da quella "mistura giallastra" identificata dal presunto spacciatore come acqua e metadone. "Cosa mai può averli uccisi?" si domanda il padre di Flavio, ricordando che i ragazzi erano 120 chili l'uno ed erano alti più di 1,85 metri. "Onestamente - ha aggiunto il medico - il metadone non dà questi sintomi.

Inoltre, passare da nessun uso a una simile conseguenza il passo è lungo".

I coniugi non escludono che la morte dei due adolescenti possa essere legata all'assunzione di particolari sostanze associata all'utilizzo di integratori sportivi (come quelli sequestrati nella cameretta di uno dei due ragazzi). Come ha sottolineato il padre di Flavio, i due amici erano patiti per la palestra ed erano fissati per la dieta. L'uomo, distrutto dal dolore, ha paura che qualcuno possa averli convinti a prendere qualcosa per mangiare meno e perdere peso.