Nei giorni scorsi l'auto di Viviana Parisi è stata riesaminata dalla polizia scientifica e sono in corso d'esame sei tracce biologiche che, secondo alcune ipotesi, potrebbero appartenere a Gioele, il figlio di Viviana Parisi scomparso con lei sull'autostrada Messina-Palermo. Questo avvalorerebbe l'ipotesi che il bambino possa aver riportato delle gravi lesioni durante l'incidente del 3 agosto, dopo il quale, secondo alcune testimonianze, lui e sua madre si sarebbero allontanati nelle campagne di Caronia.

I nuovi accertamenti sull'auto di Viviana

La polizia scientifica, su disposizione della procura di Patti, nei giorni scorsi ha eseguito degli accertamenti irripetibili sulla Opel Corsa della dj 43enne deceduta nei boschi di Caronia. Il 6 agosto, infatti, da una prima perizia sulla vettura erano state prelevate sei campionature per verificare l'eventuale presenza di profili genetici ed eventuali future comparazioni. Questi esami, aggiunti a dei dettagli emersi dall'autopsia sui resti rinvenuti il 19 agosto, fanno riprendere quota alla tesi che Gioele sia deceduto a causa dell'incidente. Secondo il criminalista Luca Chianelli, un consulente tecnico incaricato dalla famiglia di Viviana, la ricostruzione della "dinamica del sinistro e l'eventuale presenza di tracce biologiche" nell'auto "potrebbero dare corpo a una prima lettura della fase iniziale della successione degli eventi".

Una probabile svolta nelle indagini

Una scoperta che, se confermata, riporterebbe anche ad una pista sulla quale gli inquirenti hanno lavorato inizialmente: Viviana forse si stava dirigendo verso la Piramide della Luce (scultura mistica situata a Motta d'Affermo). Ma poi qualcosa l'avrebbe spiazzata: la sua auto ha urtato un furgoncino di operai all'imbocco della galleria Pizzo Turda.

Sulla base della ricostruzione effettuata dalla polizia, l'impatto sarebbe stato violento, perché l'Opel Corsa di Viviana viaggiava a 100 chilometri orari prima dell'urto. Inoltre una gomma sarebbe scoppiata e il piccolo, senza cintura di sicurezza, potrebbe esser stato sbalzato in avanti. Successivamente, la donna ha abbandonato l'auto con i suoi documenti all'interno e, secondo quanto riportato da alcuni turisti presenti in autostrada dopo l'incidente, avrebbe scavalcato il guardrail, addentrandosi insieme a suo figlio nei boschi di Caronia.

Secondo gli stessi testi, un imprenditore lombardo e sua moglie, il piccolo era vivo ed era in braccio a sua madre, stretto al suo petto, quasi volesse proteggerlo. Basandosi su tutti questi elementi, gli inquirenti stanno ipotizzando che Gioele possa aver riportato un grave trauma cranico che sarebbe stato poi la causa della sua morte. Viviana, probabilmente spaventata e travolta dai sensi di colpa, si sarebbe allontanata con lui e, dopo aver assistito al suo decesso, si sarebbe buttata giù dal traliccio dell'alta tensione.

L'esame sul cranio rinvenuto a Caronia

Alcuni giornali hanno riportato che durante l'autopsia sui resti scoperti il 19 agosto, attribuiti al figlio della dj, sarebbero state rinvenute "micro tracce di sangue con infingimento osseo" nel cranio.

Elemento che andrebbe ulteriormente a sostegno della teoria che Gioele sia deceduto a causa dell'incidente. Ma uno dei medici legali, Daniela Sapienza, ha smentito questa notizia, affermando: "Non l'abbiamo valutato, ci siamo soltanto limitati ad altri resti scheletrici", aggiungendo che allo stato attuale non sarebbe possibile pronunciarsi su questo aspetto.