Oggi la Polizia Scientifica di Palermo ha eseguito accertamenti irripetibili su sei tracce biologiche individuate nell'auto di Viviana Parisi. Questi esami, insieme agli elementi emersi dall'autopsia, eseguita stamattina sui resti del piccolo Gioele, potrebbero rinvigorire l'ipotesi che il bambino possa essere rimasto ferito mortalmente nel corso dell'incidente sull'A-20.

L'incidente è avvenuto lo scorso 3 agosto, prima che Gioele e la mamma sparissero nei boschi di Caronia. Il finale della tragica vicenda è noto: la donna è stata ritrovata morta l'8 agosto, il bambino il 19 agosto, dopo 16 giorni dalla scomparsa.

La famiglia vuole capire come realmente siano andate le cose ma, secondo i legali, mancano punti fermi. Anche il team di esperti nominati dalla Procura di Patti comincia a dubitare che si possa arrivare a una verità definitiva, soprattutto sulla morte del bambino, per la complessità del caso e le molte domande ancora aperte.

Viviana Parisi, accertamenti irripetibili

Lo scorso 6 agosto, quando ancora si cercavano Viviana Parisi e il figlio Gioele, nell'Opel Corsa della donna, abbandonata dopo l'incidente su una piazzola di sosta dell'autostrada Messina-Palermo e posta sotto sequestro dagli inquirenti, erano state trovate sei tracce biologiche. Su disposizione del procuratore capo di Patti, Angelo Cavallo, sono state esaminate nel laboratorio di Genetica Forense della Polizia Scientifica di Palermo.

Sono tracce labili di saliva, sudore, impronte: si tratta di accertare se siano della mamma o del bambino per poi fare altre comparazioni. Potrebbero dare informazioni utili per capire se nell'incidente, inizialmente definito di lieve entità, il piccolo abbia riportato conseguenze gravi. L'autopsia sui resti del bambino fissata per la giornata di ieri, è invece slittata ad oggi a causa di una riunione che si è prolungata per sei ore tra il procuratore di Patti e il team di periti da lui nominati per fare il punto sugli accertamenti sui corpi di madre e figlio, oltre che sui luoghi dove sono stati ritrovati.

Viviana Parisi, nuovi sopralluoghi, autopsia e Tac su Gioele

Al termine dell'incontro tra il procuratore e i periti, ieri è stato fatto un nuovo sopralluogo. I medici legali e l'entomologo forense Stefano Vanin sono tornati sul terreno di Caronia Marina dove è stato ritrovato il corpo di Viviana Parisi, ai piedi di un traliccio, e quello del figlio in una fitta radura poco distante.

Con loro c'erano anche i quattro consulenti tecnici di parte, nominati dai legali dei genitori di Viviana.

Sono stati raccolti dati metereologici e temperature, per fare una ricostruzione termica in laboratorio e, come ha precisato Vanin, cercare di stimare l'epoca del decesso di mamma e bambino, anche grazie all'identificazione delle larve di insetti rinvenute sui corpi. "Per le condizioni estremamente compromesse dei corpi e per le problematiche ambientali è un caso difficile", ha detto Vanin.

Prima dell'autopsia, al Policlinico di Messina è stata fatta una Tac sui resti di Gioele che ha fatto emergere la presenza sul corpo di piccole pietre: potrebbero fornire informazioni sul luogo e sul momento della morte del bambino.

L'autopsia, attesa forse troppo ottimisticamente, non ha permesso di mettere alcun punto fermo sulla fine di Gioele. "Non si può dire ancora dove il bambino è morto, e capire se è stato morso prima o dopo la morte", ha detto Giuseppina Certo, riferendosi all'aggressione da parte di animali selvatici. Il medico legale e consulente della famiglia Mondello ha partecipato all’esame autoptico a Messina. L'esperta ha detto che si potranno ricavare elementi utili da tutti i dati che emergeranno al termine dell'indagine specialistica.

Viviana Parisi, il padre: 'Ricerche superficiali'

L'avvocato Antonio Cozza, uno dei legali della famiglia di Daniele Mondello, marito di Viviana Parisi e padre di Gioele, confida negli esperti: "Speriamo che la medicina legale possa aiutarci", ha detto.

La famiglia, intanto, continua a respingere con forza l'ipotesi dell'omicidio-suicidio. Ad esprimere dolore e rabbia, ieri è stato Luigino Parisi, il padre di Viviana. All'uscita della Procura di Patti alcuni giornalisti gli hanno chiesto come abbia reagito alla notizia che il corpo di sua figlia era stato individuato dai droni dei vigili del fuoco sin dal 4 agosto, il giorno successivo alla scomparsa.

"Le ricerche sono state fatte in modo superficiale", ha detto Luigino Parisi contestando che non sarebbero state controllate in tempo utile le immagini trasmesse: sarebbero stati ammucchiati 16 mila fotogrammi, visionati con attenzione quando era ormai tardi. Sei giorni fa, il genero Daniele Mondello, dopo aver riconosciuto le scarpette blu del figlio trovate a Caronia, aveva detto: "Le ricerche di mio figlio sono state un fallimento".