Nella serata di lunedì 2 novembre 2020 un attentato ha scosso il cuore della città di Vienna. Un gruppo di uomini armati ha aperto il fuoco nei pressi della Sinagoga cittadina, colpendo gli avventori dei ristoranti in Seitenstettengasse. Successivamente, gli attentatori si sono spostati in altri luoghi della città. Nei primi concitati momenti si è parlato anche di ostaggi in un ristorante giapponese, ma la notizia non è stata confermata.

In totale sono state sei le zone colpite dall’attentato da parte di quello che è stato definito un commando.

All'inizio si è parlato di un solo morto e diversi feriti, ma man mano che passavano le ore il bilancio dei feriti e dei morti si è aggravato. Esso, per ora, sarebbe di 4 morti tra i civili e numerosi feriti, di cui diversi in gravi condizioni. Ai morti si aggiunge uno degli attentatori. Anche un uomo delle forze di polizia è rimasto gravemente ferito nello scontro a fuoco e in nottata è stato sottoposto a un delicato intervento chirurgico.

L’operazione di polizia

Immediatamente le forze di polizia austriache hanno messo in atto un’operazione su larga scala, per porre fine all'attacco e catturare gli attentatori in fuga. Pare fossero in quattro, ma è tutto ancora da accertare. Uno di loro è stato ucciso e, dalle prime indiscrezioni, pare fossero armati di fucili.

In questi momenti sono ancora in corso le operazioni di cattura e le indagini per chiarire le origini del folle gesto.

Anche l'esercito ha inviato i propri uomini nel centro della città per aiutare le forze di polizia impegnate nella caccia all’uomo e per presidiare altri obiettivi sensibili. Il ministro degli Interni austriaco, Karl Nehammer, ha parlato della particolare pericolosità degli attentatori, invitando i cittadini a restare nelle proprie case.

Successivamente, il ministro austriaco si è espresso ancora sull'attentato, la cui matrice però non ancora è ben chiara.

L’appello alla comunità ebraica

Inizialmente si è pensato, vista la vicinanza alla Sinagoga cittadina, a un attentato destinato a colpire la comunità ebraica. Per questo motivo il presidente della comunità ebraica di Vienna, Oskar Deutsch, in un tweet ha invitato i fedeli a rimanere nelle proprie abitazioni, non essendo ancora ben chiaro l’obiettivo degli attentatori.

Si legge nel tweet di Deutsch: «A tutti i fedeli è stato chiesto di non uscire in strada e rimanere al sicuro fino a quando le autorità non avranno chiarito i fatti».

I messaggi di vicinanza

La comunità internazionale ha subito espresso la propria vicinanza all’Austria per il vile attentato subito. Tanti i messaggi di condanna dei vari presidenti, tra questi riportiamo quello del premier Conte che, oltre alla solidarietà, ha manifestato la ferma condanna dell’attentato e ha aggiunto "Non c’è spazio per l’odio e la violenza nella nostra casa comune europea". Il presidente francese Macron ha dichiarato: "Questa è la nostra Europa. I nostri nemici devono sapere con chi hanno a che fare. Non cederemo a nulla". Anche la Germania si è detta vicina all’Austria, invitando le comunità a non cedere all’odio.