Alberto Zangrillo attacca la stampa italiana. Ospite di Giuseppe Brindisi nell’edizione del Tg4 del 2 novembre, il primario del reparto di Anestesia dell’ospedale San Raffaele di Milano punta il dito contro la descrizione, a suo dire troppo esagerata e drammatica, fatta dagli organi di stampa della pandemia di Coronavirus in corso. Zangrillo poi, forse un po’ a sorpresa, difende l’operato del governo che, con il suo “comandante” Giuseppe Conte, starebbe cercando di applicare misure “proporzionate” senza ricorrere ad un lockdown generale del Paese.

Alberto Zangrillo al Tg4

Il conduttore del Tg4 chiede al medico di dargli una “fotografia dello stato della pandemia” di coronavirus in questo momento nel nostro Paese, senza però soffermarsi sui dati di una singola giornata. Il Prorettore dell’Università San Raffaele di Milano decide di sottolineare per prima cosa un “errore” sulla diffusione dei dati, commesso non solo dalla testata giornalistica che lo sta intervistando, ma da parte di tutta la stampa. “Quando si parla di migliaia di contagi si presuppone che queste persone siano malate”, premette Zangrillo. Ma in realtà, spiega, si tratta solo di “persone che sono venute a contatto con il virus”. Al primario dell’ospedale San Raffaele non sembra che “quello che sta accadendo sia completamente aderente alla realtà”.

‘Se clima è quello descritto dalla stampa bisognerebbe fare testamento’

Infatti, prosegue Zangrillo nella sua analisi, se il clima descritto dalla stampa “fosse completamente aderente alla realtà”, non si potrebbe fare altro che “fare testamento e aspettare di morie soffrendo il meno possibile”. Una riflessione sarcastica che il medico però stronca subito: “Non è così”.

Zangrillo ribadisce che la situazione attuale è “completamente diversa” da quella che i mass media “stanno tutti narrando”. Insomma, a suo modo di vedere, ci sono differenze tra l’Italia e gli altri Paesi europei, dove i numeri della diffusione del coronavirus sono più gravi. Ci vuole dunque “senso di responsabilità” per affrontare questa emergenza, aggiunge lodando proprio il caso del suo ospedale.

Zangrillo si schiera con Conte

Poi, l’affondo verso la maggior parte dei pazienti ricoverati in ospedale per Covid. “Nella maggior parte dei casi sono persone in cerca di un alloggio che potrebbero tranquillamente rimanere a casa”, dichiara Zangrillo. Il medico spiega che il 70% delle persone che arriva in un pronto soccorso “sono codici verdi”, quindi la situazione di oggi “non è assolutamente paragonabile a quella di marzo”. Zangrillo, infine, difende l’operato del governo perché “chiudere tutto con un lockdown generalizzato” in questo momento non sarebbe la scelta giusta. “C’è un comandante che dalla sala di comando sta cercando di applicare delle misure proporzionate ad una situazione in evoluzione”, chiosa riferito al premier Conte.