Emergono nuovi elementi che riguardano la tragedia avvenuta a Trebaseleghe, in provincia di Padova, il 20 dicembre. Alessandro Pontin non avrebbe tolto la vita ai suoi figli nel sonno, ma dopo un inseguimento. Secondo i parenti della moglie, a innescare tutto sarebbero state le liti con la donna per gli alimenti. Il falegname di 49 anni aveva anche intrapreso le discipline olistiche e aveva una pagina su Facebook in cui postava alcune riflessioni. Sul luogo del delitto è stato trovato un bigliettino in cui chiedeva di essere cremato: nessun pensiero per ex moglie e figli.

Pontin non ha ucciso i ragazzi mentre dormivano, ma li ha inseguiti

La tragedia avvenuta ieri, 20 dicembre, a Trebaseleghe ha sconvolto un'intera comunità e le forze dell'ordine scavano nella vita di Alessandro Pontin alla ricerca di un indizio che possa spiegare il movente del gesto compiuto dall'uomo. Il falegname di 49 anni ha tolto la vita ai suoi figli prima di suicidarsi, usando un coltello. Secondo quanto è emerso dalle indagini, l'omicidio sarebbe avvenuto dopo un inseguimento e non nel sonno, come in un primo momento si ipotizzava. Pontin avrebbe accoltellato Francesca di 15 anni e Pietro di 13 colpendoli alla giugulare, prima di usare la stessa arma contro di sé. L'improvviso dramma non è semplice da motivare solo con i dissapori che correvano tra l'uomo e la sua ex moglie, Roberta Calzarotto, infermiera di Camposanpiero.

Tra i due c'erano alcuni litigi a causa degli alimenti che, stando alle testimonianze raccolte, il marito non pagava adeguatamente.

Il fratello di Roberta Calzarotto ha spiegato che proprio qualche giorno prima la donna aveva chiesto al marito di aumentare la cifra da corrispondere ai suoi figli, perché 100 euro al mese non erano adeguati al fabbisogno dei ragazzi.

Quando la donna ha appreso la notizia della tragedia è svenuta ed è stata portata in ospedale. Ai giornalisti ha parlato anche il nonno delle giovani vittime, Aldo Calzarotto, che ha raccontato di una segnalazione ai carabinieri risalente a qualche tempo fa da parte della figlia. "Quell'individuo faceva cose strane", ha affermato l'uomo.

Il nonno delle giovani vittime ha parlato dei dissapori tra l'uomo e la ex moglie

Alessandro Pontin era molto conosciuto per il suo lavoro da falegname, specializzato soprattutto in parquet. Da qualche tempo, il suo percorso professionale andava male e lui si era appassionato alle discipline olistiche, fondando con la sua compagna una pagina Facebook: "Il mondo riflesso di Alessandro Pontin". Lo spazio social contiene diversi aforismi sulla vita e sull'interiorità. Eppure dietro l'immagine zen di Pontin si celava un assassino che ha agito con ferocia, da quanto è emerso dalle analisi dei carabinieri. Si attende ancora il risultato dell'esame autoptico per stabilire con più precisione le modalità utilizzate per togliere la vita ai ragazzi. Sul luogo della tragedia è stato trovato anche un biglietto da parte dell'uomo che ha chiesto di essere cremato: nessuna parola per i figli e la ex moglie.