È successo in una delle abitazioni di Acton, ad ovest di Londra, dove Olga Freeman, una mamma di appena 40 anni, secondo quanto riportato dalle autorità locali, avrebbe ucciso il figlio disabile di 10 anni dopo avere avuto un esaurimento nervoso. La donna, stando alle dichiarazioni raccolte, sarebbe rimasta sola a badare al figlio durante il lockdown fino a quando la situazione non è diventata per lei troppo pesante e stressante da gestire. Le numerose restrizioni imposte dal governo e la sospensione delle terapie seguite dal bambino hanno reso le giornate della donna troppo stressanti, spingendola a compiere un gesto drastico soffocando il figlio con una spugna dopo avergli somministrato i medicinali che probabilmente avrebbero dovuto aiutarlo.

La donna avrebbe poi pianificato la fuga prima di essere fermata dalle forze dell'ordine.

Una storia che arriva a pochi giorni di distanza da quella di una giovane madre che ha ucciso i figli a colpi di fucile prima di togliersi la vita a causa della depressione.

La donna soffrirebbe di disturbi mentali collegati alla depressione

Il corpo del bambino sarebbe stato ritrovato all'interno della camera da letto dei genitori, riverso in posizione supina con un piumone addosso. È stato proprio durante un interrogatorio che la donna avrebbe ammesso di aver commesso il delitto e di avere infilato una spugna in bocca al figlio subito dopo avergli somministrato alcuni medicinali, lasciando così che soffocasse e che la vita abbandonasse il suo corpo.

La donna era sposata con un fotografo che, al momento del delitto, si trovava in Spagna per questioni di lavoro e secondo il parere dei medici soffriva già da tempo di disturbi mentali collegati alla depressione. La situazione in cui si è ritrovata catapultata improvvisamente, sola a causa del lavoro del marito, costretta ad accudire il figlio disabile per ventiquattro ore al giorno senza alcun aiuto e senza la possibilità di spostarsi a causa delle restrizioni dettate dalla pandemia avrebbero provocato in lei un esaurimento nervoso che ha aggravato la sua condizione mentale.

Poco prima del delitto, secondo le ricostruzioni degli inquirenti, la donna avrebbe mandato un messaggio a una amica affermando di essere il Messia e di dovere partire subito per Gerusalemme per poter salvare il mondo.

La disabilità del bambino

Il figlio, di soli 10 anni, era affetto da una forma di autismo associato a una forte miopia progressiva e dal disturbo del linguaggio che non gli permetteva di relazionarsi come voleva con il prossimo.

Secondo il parere dei medici, il bambino avrebbe dovuto avere assistenza specializzata per tutto l'arco della giornata ed era iscritto a una scuola specializzata che, a causa della situazione "Covid" e del lockdown era stata chiusa.