“Non ci siamo accorti di niente, era buio”. Sarebbero state queste le prime parole dette dai due turisti tedeschi agli inquirenti: i villeggianti sono stati rintracciati dopo diverse ore dal grave incidente nautico che, nella notte tra sabato 19 e domenica 20 giugno, ha causato il decesso di due giovani sul lago di Garda.
Il potente motoscafo avrebbe travolto la piccola imbarcazione sulla quale si trovavano Umberto Garzarella, 37 anni, titolare di un’azienda che si occupa della manutenzione di caldaie e proprietario del natante speronato, e Greta Nedrotti, 25 anni, studentessa universitaria di Economia originaria di Toscolano Maderno, in provincia di Brescia.
I due turisti tedeschi sono stati identificati dopo diverse ore e ascoltati dagli inquirenti: la pm Maria Cristina Bonomo ha aperto nei loro confronti un fascicolo per i reati di omissione di soccorso e omicidio colposo.
Prima di essere travolti dal motoscafo dei tedeschi i due giovani avevano passato la serata insieme
Sabato i due giovani deceduti, che si frequentavano da tempo, hanno passato la giornata insieme, in occasione della tappa speciale della Mille Miglia, per celebrare il centenario del Circuito del Garda. La coppia ha assistito al passaggio da Salò della celebre competizione di auto d’epoca, insieme a un gruppo di amici, con i quali si sono fermati anche a cenare. Poi, verso le undici di sera, i due sono salpati per riportare la piccola imbarcazione del 37enne nel rimessaggio, sull’altra sponda del lago.
Tuttavia durante il tragitto è avvenuto il grave incidente nautico: secondo le ricostruzioni degli inquirenti, un potente motoscafo con a bordo i due tedeschi li avrebbe accidentalmente speronati, per poi fuggire, senza prestare soccorso o chiedere aiuto. L’imprenditore sarebbe deceduto sul colpo, a causa delle lesioni riportate nello scontro, mentre la ragazza sarebbe finita in acqua, dove sarebbe annegata.
I due tedeschi non avrebbero detto a nessuno dell’incidente nautico
A quanto pare, i due tedeschi sarebbero rientrati in un cantiere nautico col motoscafo senza fare cenno a nessuno dell’accaduto. Verso l’alba di domenica un residente ha notato un’imbarcazione arenata nel tratto di lago tra Salò e San Felice, segnalandola alle autorità.
Sul gozzo, che presentava uno squarcio sulla fiancata destra verso la prua, i soccorritori hanno trovato il corpo del 37enne, deceduto per le gravi ferite riportate nell’impatto. Nella piccola barca c’erano anche degli indumenti femminili, che hanno spinto subito gli inquirenti a pensare che ci fosse anche una donna con la vittima. Sono iniziate le ricerche della giovane dispersa, proseguite per ore, coinvolgendo i sommozzatori dei vigili del fuoco insieme ai volontari e alla capitaneria di Salò, finché – verso sera – le acque del lago non hanno restituito i resti della 25enne: il corpo della ragazza era a circa 100 metri di profondità, nei pressi della frazione di Portese.
Individuati i tedeschi responsabili dello scontro tra le due imbarcazioni
Nel frattempo sono partite anche le indagini per individuare l’altra imbarcazione coinvolta nell’incidente nautico. Dopo alcune ore sono stati scoperti i presunti responsabili dell’impatto, due villeggianti tedeschi, fermati nell’albergo che li ospitava e interrogati sull’accaduto. A quanto pare, già al loro rientro nel cantiere nautico, qualcuno aveva notato che uno dei due avesse riportato delle lievi contusioni e che il loro motoscafo presentasse degli strani segni. Infatti, gli inquirenti hanno trovato incastrati nell’imbarcazione a motore – finita sotto sequestro – alcuni frammenti di legno provenienti dal gozzo speronato.
Come detto, i tedeschi avrebbero assicurato di non aver capito cosa fosse successo a causa del buio: tuttavia chi indaga non crede a questa versione, ritenendo invece che i due stessero navigando a una velocità troppo elevata. La pm ha già disposto per loro un esame accurato, per verificare se avessero bevuto troppo prima di mettersi al timone: tuttavia qualcuno in paese ha già raccontato di averli visti bere e mangiare, come se nulla fosse accaduto, subito dopo la tragedia.