Le ricerche del corpo di Saman Abbas potrebbero essere a un’importante svolta. Da settimane le forze dell’ordine stanno perlustrando le campagne intorno all’azienda agricola di Novellara, nella Bassa Reggiana, in cui lavoravano i familiari della 18enne, scomparsa nel nulla lo scorso 30 aprile.

Sarebbero stati proprio i parenti della ragazza a organizzare il delitto, eseguito materialmente da uno zio 33enne, e poi a occultare il corpo, probabilmente in una fossa.

Nei giorni scorsi si è svolto davanti al gip Luca Ramponi l’incidente probatorio in cui sono state cristallizzate le dichiarazioni del testimone chiave della vicenda, il fratello 16enne di Saman, per poterle portare a processo.

Il ragazzo, durante l’audizione a porte chiuse, non si sarebbe limitato ad accusare lo zio del delitto, ma avrebbe dichiarato per la prima volta di essere a conoscenza dell’area in cui potrebbe essere stato nascosto il corpo, indicandola al giudice.

Il fratello di Saman aveva negato di sapere dove fosse seppellita la 18enne

Il fratello 16enne di Saman era stato fermato lo scorso 9 maggio dalla polizia di Stato a Ventimiglia, mentre cercava di oltrepassare il confine con la Francia, pur essendo sprovvisto di documenti. Era accompagnato dallo zio 33enne, che in seguito il ragazzo avrebbe accusato di essere l’esecutore materiale del delitto. Tuttavia l’uomo era stato rilasciato dagli inquirenti, perché provvisto di regolare permesso si soggiorno e non ancora sospettato di nulla; da quel momento si è reso irreperibile, probabilmente nascondendosi in Francia.

Sentito dai carabinieri, il minore avrebbe fatto il nome dello zio, spiegando che Saman era stata uccisa perché si era opposta al suo matrimonio combinato con un cugino in Pakistan, organizzato dai genitori. Tuttavia in quell’occasione non avrebbe fatto cenno al luogo della sepoltura della sorella: nel corso dell’incidente probatorio, invece, avrebbe fornito alcuni dettagli importanti, che potrebbero agevolare le ricerche.

Potrebbero esserci altri indagati per il delitto di Saman Abbas

Nelle ultime ore, in base ai nuovi elementi raccolti degli investigatori, altre persone potrebbero essere indagate per la vicenda di Saman. Ci sarebbero quindi altri soggetti coinvolti, che avrebbero condiviso con i parenti della giovane, il piano di ucciderla, perché si era opposta al volere della famiglia, rifiutandosi di tornare in Pakistan, una volta compiuti i 18 anni, per sposare un cugino.

Attualmente sono stati iscritti nel registro degli indagati per omicidio premeditato il padre e la madre di Saman, scappati nel loro Paese natale subito dopo la scomparsa della giovane con la scusa di andare a visitare una parente ammalata, lo zio, che – come detto – avrebbe materialmente eseguito il delitto, e due cugini, uno ancora latitante e l’altro finito in carcere a Reggio Emilia, dopo essere stato estradato dalla Francia, dove era stato fermato mentre cercava di raggiungere la Spagna.

Le ricerche del corpo di Saman nelle campagne intorno a Novellara

Adesso si spera che le informazioni fornite dal fratello possano portare al ritrovamento del corpo di Saman. Le ricerche continueranno nei prossimi giorni nelle vicinanze dell’azienda agricola di Novellara.

Finora le forze dell’ordine hanno perlustrato diverse serre, con perforazioni e carotaggi nel terreno, impiegando anche unità cinofile. Inoltre gli esperti hanno adoperato anche l'elettromagnetometro, uno strumento che permette di analizzare ancora più in profondità le zone in cui potrebbero essere stati seppelliti i resti di Saman.