Ricordare Chiara con gesti importanti, in modo da non far spegnere i riflettori e, soprattutto, di dare un senso alla vita. Questo è il desiderio di Vincenzo e Giusi, i genitori di Chiara Gualzetti, 15 anni. Mercoledì 7 luglio, nella chiesa parrocchiale dedicata a Santa Maria a Monteveglio (borgo delle colline bolognesi appartenente al comune di Valsamoggia) verranno celebrati i funerali della ragazzina uccisa domenica 27 giugno, in un bosco poco lontano da casa, da un amico 16enne.

Il gip Luigi Martello che sta seguendo il caso di Cronaca Nera, convalidando l'arresto, ha dichiarato che il giovane apparirebbe capace d'intendere e di volere.

I funerali di Chiara

Questo mercoledì per Monteveglio, il piccolo borgo fortificato dove Chiara viveva, è il giorno del dolore. Alle ore 17 verranno celebrati i suoi funerali. Il nulla osta per la sepoltura è arrivato dopo l'esame autoptico che, sostanzialmente, ha confermato la versione fornita dal 16enne che, dopo averle dato un "appuntamento-trappola" l'ha uccisa in un bosco a due passi dall'Abbazia edificata per volere di Matilde di Canossa.

Nella mattinata del 6 luglio a Bazzano, piccola frazione del comune di Valsamoggia, è stata allestita la camera ardente. I genitori della ragazzina - che hanno fatto indossare alla figlia l'abito medioevale della sua compagnia di arcieri - hanno deciso di chiudere il feretro per non mostrare come il suo assassino l'ha ridotta e permettere a tutti di ricordarla com'era. "Non sembrava nemmeno mia figlia", ha dichiarato papà Vincenzo accarezzando la bara bianca. Dietro il feretro è stato montato anche un maxi schermo con tante immagini di Chiara. La si vede sorridere con i capelli lunghi e i boccoli e poi, poco dopo, mostrare orgogliosa la treccia di capelli che si era tagliata per donarla ai bambini malati di tumore attraverso l’Ageop (Associazione genitori ematologia oncologia pediatrica).

"Mia figlia - hanno ricordato i genitori - era così, di una generosità innata".

Chiara vittima di un femminicidio

"Ricordare Chiara con gesti importanti - ha chiesto papà Vincenzo all'uscita dalla camera ardente - per dare un senso alla vita e per evitare che si spengano i riflettori". L'uomo, disperato per la perdita della figlia, considera il delitto come un femminicidio ed è più che mai deciso a onorare la memoria della studentessa quindicenne facendo qualcosa di grande, un atto in grado di sostenere non solo le donne vittime di violenza, ma anche i ragazzi che, alle prese con nuove fragilità, devono affrontare un'epoca pericolosa.

L'uomo non pensa che il giovane che gli ha portato via per sempre Chiara abbia davvero un demone dentro di lui.

"Non ci ho mai creduto - ha affermato cercando di abbozzare un sorriso sarcastico - Una strategia. Nel mese che lavorò con me non ha mai dato segni di squilibrio". Il ragazzo, reo confesso, è rinchiuso nel carcere minorile del Pratello, a Bologna con l'accusa di omicidio premeditato. Secondo quanto si apprende, come disposto dal sostituto procuratore dei minori Simone Purgato, dovrà sottoporsi a perizia psichiatrica.