Chiara Gualzetti è stata accoltellata e presa a calci da un suo coetaneo che riteneva amico e con cui era uscita insieme domenica 27 giugno. Il ragazzo ha confessato il diletto, accusando Chiara di avergli "urtato i nervi" e una "spinta superiore" di averlo indotto all'omicidio. Sono stati dei messaggi vocali inviati a un'amica subito dopo il delitto a incastrare l'assassino. Il killer, inoltre, ha dichiarato di aver avuto l'intenzione di uccidere Chiara anche nei giorni precedenti al delitto, ma di essersi fermato solo per la presenza di altri ragazzi.

La volontà del coetaneo di uccidere Chiara Gualzetti già da prima di domenica 27 giugno

L'omicida ha confessato al Gip del Tribunale dei minori di Bologna: "Alcuni giorni prima volevo ucciderla, ma assieme a noi c'erano altri ragazzi e ho dovuto rinviare". Anche in occasione di questo interrogatorio, ha confermato la sua confessione e ha fatto riferimento a figure demoniache che lo avrebbero indotto, a sua detta, a uccidere la ragazza; nello specifico, ha parlato di Samael, l'angelo del giudizio, un uomo di fuoco con cui parlerebbe da molto tempo e che avrebbe anche visto.

Nessun segno di pentimento

Luigi Martello, il gip del Tribunale dei Minori di Bologna che ha ascoltato l'omicida, ha riferito che il ragazzo non mostrerebbe alcun segno di pentimento del misfatto, motivo per il quale è giusto che rimanga in carcere "per evitare la commissione di reati della stessa indole".

Infatti, la sua condotta, estremamente violenta, "rende particolarmente elevata la pericolosità attinente al rischio di reiterazione del reato". L'omicida avrebbe mostrato una particolare violenza e determinazione per tutta l'aggressione, che ha avuto una lunga durata e lo ha visto colpire ripetutamente la vittima con coltellate al collo, petto e gola e infine con calci.

Il killer sarebbe caratterizzato da una incapacità totale di autocontrollo.

I messaggi vocali inviati all'amica dopo il delitto

L'omicida ha inviato dei vocali a un'amica dopo qualche minuto dal delitto: "Quella depressa, l'ho fatto e ho le foto". In seguito, ha cancellato tutte le chat ma è stata l'amica destinataria dei vocali a recarsi dai carabinieri per segnalarli.

Il tenore di tali messaggi sarebbe per il gip inequivocabile. Nei giorni precedenti, ad altri amici, lo stesso killer avrebbe riferito di avere la volontà di ammazzare una ragazza. Nessuno di loro, ha compreso nell'immediato la gravità di quelle parole, pensando si trattasse di una bravata e non della concreta volontà di compiere un omicidio. Il sedicenne, invece, aveva già programmato tutto: oltre ai messaggi inviati in precedenza, ne è un segno inequivocabile il fatto che abbia portato un coltello con sé all'appuntamento.