Il 7 luglio Gaspare Ghaleb, ex di Jessica Pulizzi, è stato convocato dalla Procura di Marsala in qualità di testimone assistito. Ciò significa che, per essere ascoltato, deve essere assistito da un difensore, data la "vecchia" condanna ricevuta nel processo di Denise Pipitone per false dichiarazioni. Infatti, Ghaleb fu l'unico ad aver ricevuto una sentenza di condanna nella vicenda della scomparsa: venne condannato a due anni in primo grado per false dichiarazioni al magistrato, reato poi prescritto in appello.

Il legale di Ghaleb, Walter Marino, ha dichiarato che il testimone non sarebbe stato sentito per sei ore, come fonti di stampa riportavano.

Ha poi specificato che l'ex di Jessica sarebbe stato sentito come persona informata sui fatti e non come indagato. Non ha potuto riferire altre informazioni sul contenuto dell'interrogatorio in virtù del segreto istruttorio, né ha potuto specificare se l'interrogatorio riguardasse "questioni vecchie" oppure novità sul caso. Il programma Chi l'ha visto ha approfondito la vicenda.

Il nome di Gaspare Ghaleb nella lettera anonima

La lettera anonima ricevuta qualche mese fa dall'avvocato di Piera Maggio, Giacomo Frazzitta, riporta il nome di Gaspare Ghaleb. Il mittente di tale missiva, che non si è ancora palesato, ha scritto di aver visto Denise con altre tre persone in un'auto, la quale sfrecciava ad alta velocità, il giorno della scomparsa, verso le 12:30-13:00.

A guidare l'auto sarebbe stato proprio Gaspare Ghaleb. L'anonimo si dichiara sicurissimo di quanto ha visto l'1 settembre 2004. L'auto in questione avrebbe toccato lo specchietto di quella dell'anonimo che si trovava sulla stessa carreggiata e proprio in quell'occasione il mittente della lettera avrebbe visto la bambina piangere e gridare "Aiuto mamma".

A detta dell'anonimo, si sarebbe trattato di un'auto di colore scuro, probabilmente blu scuro, alla cui guida sarebbe stato presente appunto "il tunisino, il ragazzo di Jessica Pulizzi" che avrebbe "accelerato come un pazzo". L'anonimo ha indicato anche i nomi delle altre due persone presenti nell'auto, oscurati però dalla trasmissione Chi l'ha visto: "La bambina era buttata dietro dalla signora (nome oscurato, ndr) che la teneva con i piedi oppure a fianco messa bassa".

L'altra signora, presente sul lato passeggero (il cui nome è anch'esso oscurato) si sarebbe girata per metterle "le mani sulla bocca per non farla urlare". La lettera termina così: "Sono loro tre, tunisino colpevole, sono loro, andate a sicuro 100%".

I dubbi sulla lettera anonima: in contrasto con la testimonianza del 2004 del carrozziere

L'anonimo riferisce la presenza di altre auto in coda, per cui risulta dubbio il fatto che nessun altro si sia accorto delle grida provenienti dalla vettura, e ciò renderebbe poco verosimile il racconto dell'anonimo. Si deve anche tener conto del fatto che a quella stessa ora, proprio nelle vie indicate dal teste anonimo (Via della Pace e Via Mongiolisi), sarebbe stata vista con certezza una ford fiesta blu correre ad alta velocità, nonostante avesse urtato un marciapiede: alla guida una donna bionda con le meches rosse, secondo la testimonianza di un carrozziere che riportò quanto visto ai carabinieri, subito dopo la scomparsa di Denise.

Una donna che non si sa tuttora chi sia e dove stesse andando, ma di certo non si tratterebbe di Ghaleb.

L'interrogatorio del 2 settembre 2004

Il giorno successivo alla scomparsa di Denise, Ghaleb raccontò di aver avuto una breve relazione sentimentale con Jessica, ma secondo i tabulati, nei due anni precedenti, i due avevano avuto 11577 contatti telefonici. Inoltre, Gaspare omise agli inquirenti di aver ricevuto due telefonate da Jessica proprio la mattina della scomparsa di Denise, una alle 9:39 della durata di 16 secondi e l'altra alle 10:21, durata un minuto e 20 secondi, dichiarando invece di aver dormito fino all'ora di pranzo a casa di sua zia.

Inoltre, secondo il consulente della Procura, Gioacchino Genchi, durante quelle due telefonate, l'utenza di Gaspare non si sarebbe trovata a casa di sua zia.