Bob Dylan accusato di violenza e abusi. Il celebre cantautore statunitense è finito negli ultimi giorni al centro di accuse molto gravi. Una donna ha infatti deciso di denunciarlo per violenza sessuale per fatti che risalgono al 1965. Il musicista avrebbe abusato di lei per diverse settimane al Chelsea Hotel di New York e la donna ha deciso solo ora di presentare una querela. La vicenda ha suscitato molta curiosità e stupore, ma secondo il biografo di Dylan, che ha ripercorso tutti gli spostamenti dell'artista, il cantautore sarebbe del tutto innocente e ci sono molte prove a sostegno della sua estraneità dai fatti.
L'accusa contro Bob Dylan
Clamore e stupore ha suscitato la denuncia contro Bob Dylan. Una donna di 68 anni lo ha denunciato per violenze e abusi sessuali risalenti al 1965, quando la presunta vittima aveva solamente 12 anni. I fatti si sarebbero consumati al Chelsea Hotel di New York: il cantante avrebbe abusato di lei per due settimane dopo averla drogata e stordita con l'alcool.
Dopo la querela presentata dalla donna, che ha deciso di non rendere noto il suo nome, è arrivata pronta la smentita da parte di un portavoce del cantante statunitense che parla di "accuse false" che verranno smontate in tutto e per tutto. Sulla vicenda, ultimamente, è arrivato anche il parere del biografo di Dylan, Clinton Heylin, autore di innumerevoli libri e saggi sul cantautore, il quale smonta pezzo per pezzo la ricostruzione fornita finora dalla querelante con un confronto degli impegni avuti dall'artista nel 1965.
Il musicista, infatti, non avrebbe trascorso tutti quei giorni nella città di New York e, oltretutto, ci sono molte prove, tra cronache giornalistiche e concerti, che volgono a favore di Dylan.
La denuncia della donna
La querela è stata presentato lo scorso venerdì presso la Corte Suprema di Manhattan. La donna ha detto che gli abusi si sarebbero verificati in un arco temporale piuttosto ampio di sei settimane, che va dall'aprile al maggio del 1965, all'interno del Chelsea Hotel di New York, che in quel periodo avrebbe ospitato molti artisti importanti come Dylan.
La querelante, che si è firmata soltanto con le iniziali J.C., ha detto che il musicista le avrebbe somministrato alcool e droghe e avrebbe abusato sessualmente di lei. La condotta del musicista poi avrebbe lasciato sulla sua persona "segni di disagio emozionale e danni psicologici". La donna ha sporto denuncia appellandosi al New York's Child Victims Act, una legge del 2019 che blocca i tempi della prescrizione e che prolunga in sostanza i tempi per presentare querela per reati inerenti violenze e abusi sui minorenni.
Il biografo difende Bob Dylan
In questa vicenda, intricata e misteriosa, si inserisce il parere del biografo Clinton Heylin. Analizzando gli spostamenti del musicista in quel 1965 è arrivato a concludere, infatti, che il cantante difficilmente avrebbe potuto commettere i reati di cui viene accusato. "È impossibile. Dylan era in tournée in Inghilterra in quel periodo ed è stato a Los Angeles in quelle due settimane, più un giorno o due a Woodstock", ha detto ai microfoni dell'HuffingtonPost di New York.
“Il tour è durato dieci giorni, ma Bob è volato a Londra il 26 aprile ed è tornato a New York il 3 giugno", ha confermato poi il biografo. "Se Dylan fosse stato New York a metà di aprile, ci sarebbe stato per non più di due giorni".
E poi Heylin fornisce ulteriori particolari sulle abitudini del cantante: "Quando non era in tour andava a Woodstock. Se si fosse trovato a New York, oltretutto, avrebbe alloggiato nell'appartamento del manager a Gramercy, e non al Chelsea Hotel", ha detto Heylin.
Secondo la ricostruzione fornita dal biografo, Bob Dylan avrebbe iniziato a vivere al Chelsea Hotel soltanto nell'autunno del 1965, vale a dire dopo il periodo in cui gli vengono contestati quei reati.