Momenti di alta tensione quelli vissuti nella mattina del 30 agosto a Kabul, in Afghanistan. La difesa antimissilistica degli Stati Uniti ha intercettato dei razzi lanciati in prossimità dell'aeroporto di Kabul, mentre alcuni convogli americani trasportavano i diplomatici fuori dallo Stato caduto in mani talebane. Fortunatamente, secondo quanto affermato da un funzionario USA, i primi rapporti non segnalano vittime, nonostante ben cinque missili siano stati sparati sull'aeroporto.
L'Isis ha rivendicato gli attacchi. L’escalation di violenze fa seguito al cruento attentato suicida avvenuto giovedì 26 agosto all’esterno dei cancelli dell'Hamid Karzai International Airport, che ha portato alla morte di decine di civili e di 13 soldati statunitensi.
La Capitale sempre più nel caos a poche ore dal programmato ritiro dell’intero contingente americano (entro il 31 agosto è stata ipotizzata la conclusione dell'imponente operazione).
I civili afgani terrorizzati
"La gente è terrorizzata e preoccupata per il futuro, preoccupata che il lancio di razzi possa continuare", ha affermato Farogh Danish, un residente di Kabul vicino alla vettura da cui sono stati lanciati i razzi.
Dello stesso avviso una donna, presente sul luogo del tentato massacro: "Siamo in pericolo, devono mostrarci un modo per essere salvati. Dobbiamo lasciare l'Afghanistan o devono fornirci un posto sicuro".
Intanto sul canale Telegram di Nasher News, legata al gruppo terrorista, si legge la rivendicazione dell'Isis-K: "Per grazia di Dio Onnipotente, i soldati del Califfato hanno preso di mira l'aeroporto internazionale di Kabul con sei razzi Katyusha".
I numeri dell'evacuazione
Si tratta di una delle più grandi operazioni mai condotte dall’esercito: in una settimana, secondo la Casa Bianca, sono stati evacuati circa 114.000 fra statunitensi e afgani.
Intanto, per prevenire ulteriori sanguinosi attacchi e permettere un intervento umanitario, la Russia ha dato l'ok alla creazione di una "safe zone" nella capitale.
La proposta, presentata da Regno Unito e Francia, sarà esaminata dall'Onu. Intanto, attraverso il consueto incontro telefonico con la stampa, il portavoce della presidenza russa Dmitri Peskov ha dichiarato: "Ovviamente bisogna discutere questa proposta", aggiungendo "è molto importante discutere tutte le modalità relative alla creazione di questa zona, anche se occorre innanzitutto capire la posizione dei talebani in merito a questa idea".