Un Avellino indietro di condizione e con qualche timore di troppo, ha sconfitto per 2-1 lo scorbutico Catania conquistando la semifinale playoff di Serie C, dove dovrà ora affrontare il Vicenza di Stefano Vecchi (vittorioso nel duplice confronto con il Padova).

In un Partenio "infuocato", gli irpini e gli etnei si sono sfidati senza remore, in un match assai tirato sia a livello psicologico che tattico e che ha visto prevalere il club campano solo negli ultimi palpitanti minuti finali grazie a una rete del centrocampista Michele D'Ausilio.

Il Catania sorprende l’Avellino nel primo tempo

Avvio in salita per gli uomini guidati da Michele Pazienza. Al primo tentativo,intorno al decimo di gioco, incredibilmente, l’esperto Di Carmine beffa un distratto Ghidotti: il suo tiro ravvicinato sorprende l’estremo difensore di casa. Partenio-Lombardi ammutolito, soltanto la solita pioggia londinese e lo sparuto gruppo di supporters rossoblù anima il vecchio impianto del capoluogo irpino.

Al tredicesimo minuto, però, il bomber Patierno spreca un’occasione d’oro: a porta sguarnita, calcia al volo il pallone che supera la traversa di diversi metri. L’Avellino cerca di scuotersi ma nei venti minuti successivi non sviluppa trame di gioco pericolose.

Il modulo di Pazienza, un 4-3-1-2 con Sgarbi dietro a Gori e Pazienza non sortisce alcun effetto. Si cerca principalmente la fascia destra, con Sgarbi e Cancellotti che collezionano solo falli laterali in prossimità della bandierina. Tra le varie evanescenti sortite offensive dei lupi, Ciceretti calcia dalla distanza e Ghidotti, ancora una volta non perfetto, devia con affanno in angolo.

Al ventiquattresimo minuto, un tiro potente degli irpini finisce alto; come alto finisce un altro tiro al limite dell’area di D’Ausilio. Al trentacinquesimo minuto, Liotti ha tirato male a pochi metri dal portiere. Da lì in poi e sino al duplice fischio dell’arbitro, il gioco è spezzettato dalla confusione tattica dei vari attori in campo.

Nel secondo tempo forcing dell'Avellino e match ribaltato

Nel secondo tempo, l’Avellino spinto da una rinvigorita Curva Sud entra sul prato bagnato con un piglio diverso, elettrizzante. Dopo pochissimi secondi, infatti, è Gori a provarci ma il suo tentativo viene neutralizzato facilmente dai difensori rossoblù. I ragazzi guidati da mister Zeoli, fin lì ordinati e letali, capiscono che l’ultima parte di gara non sarà per nulla semplice e iniziano il loro show con crampi, lamentele gratuite e giocando furbescamente con l’orologio, esasperando gli animi dei 10mila spettatori presenti. Al quarantanovesimo minuto, ennesimo angolo per l'Avellino senza successo:la difesa etnea si dimostra un vero e proprio bunker, ostico da conquistare.

E quando tutto sembra finito, quasi in contemporanea con l’uscita di Cicerelli, Liotti realizza una magnifica rete con un tiro all’incrocio al sessantunesimo minuto. Passa non più di un minuto e Armellino, giustamente, viene ammonito per un intervento in ritardo su Cianci.

Seppur in maniera non molto pulita, i biancoverdi alzano il baricentro e Patierno spreca nuovamente con una torsione all’interno dell’area protetta dall’attento Furlan. Alternando costruzioni ragionate con rapide incursioni sulle fasce, i biancoverdi provano a mettere al gancio i siciliani, a quel punto lievemente logora. Dal sessantaquattresimo minuto, una girandola di sostituzioni spezza il ritmo partita. Ma proprio gli innesti di Marconi e Russo danno nuova linfa ai padroni di casa e al settantaseiesimo minuto, D’Ausilio, sino a quel momento piuttosto fumoso, tira una bomba col sinistro, che buca l’incolpevole Furlan.

Il due a uno chiesto a gran voce dai supporters avellinesi arriva!

A quel punto, Pazienza fa lo stratega: lo spento fantasista Sgarbi esce per il centrale di difesa Cionek. Si prova a giocare di ripartenze ma il forcing finale del Catania non sortisce i frutti sperati e gli stessi cinque minuti di recupero divengono teatro soltanto di contrasti, lanci lunghi e tentativi futili da parte dei disperati calciatori ospiti.

Al triplice fischio di Bordin di Bassano del Grappa, emotivamente provati dalla coraggiosa e intelligente partita disputata dagli avversari, i lupi si sono sciolti in un abbraccio liberatorio sotto il gremitissimo settore degli ultras biancoverdi. E adesso, testa all'altra semifinalista dei playoff di Serie C: il Vicenza.