"Una crisi più ampia è appena iniziata" ha dichiarato Filippo Grandi, Alto Commissario delle Nazioni Unite, in merito alla situazione in Afghanistan. Con il nuovo attentato rivendicato dall’Isis-k all’aeroporto di Kabul, dove stamattina sono stati intercettati 5 razzi dal sistema anti-missilistico americano, e con l’aumento esponenziale del numero di rifugiati che cercano di uscire dal paese, circa 500milia, l’Onu chiede corridoi umanitari per sostenere la situazione prima che quest’ultima degeneri in modo irreversibile. Si calcola che solo nelle ultime 24 ore siano state salvate circa 1200 persone e, come riferito dalla Casa Bianca, gli Stati Uniti si sono abilitati per facilitare e incrementare le evacuazioni raggiungendo la cifra di circa 116mila persone trasportate fuori dall’Afghanistan nelle ultime due settimane.

USA, i funzionari americani lasciano Kabul

Durante le ultime partenze dei cittadini statunitensi dall’aeroporto di Kabul l’agenzia Reuters ha dichiarato che “il personale diplomatico di base” è partito. La stessa agenzia ha affermato successivamente che un funzionario americano ha lasciato la città oggi stesso, mentre un secondo è già rientrato negli Stati Uniti. Ad ogni modo Washington dovrebbe evacuare tutti i suoi diplomatici per poi ritirare le truppe finali, entro la scadenza del 31 agosto.

Germania, procede l’operazione salvare gli afghani in difficoltà

In seguito all’attentato, sono stati circa 40mila le persone che hanno chiesto ai tedeschi di andare via dall’Afghanistan, ha dichiarato un portavoce del ministro degli Interni della Germania.

Heiko Mass, ministro degli Affari Esteri, ha successivamente affermato che l’operazione per evacuare le migliaia di persone che chiedono ospitalità ed aiuto per la complicata situazione in cui verte l’Afghanistan non ha una data di scadenza. “Sarà una cosa che dovremo gestire nelle prossime settimane e anche mesi” ha affermato nel corso della sua visita in Uzbekistan.

Kabulov dichiara che la Russia è pronta ad aiutare l’Afghanistan

La Russia chiede una conferenza internazionale “dei Paesi i cui eserciti sono stati di stanza lì per 20 anni e hanno fatto quello che vediamo oggi”, aggiungendo in seguito che La Russia “ha sempre dichiarato la sua disponibilità ad unirsi agli sforzi internazionali per la riabilitazione socioeconomica dell'Afghanistan post-bellico”.

Queste sono state le dichiarazioni del rappresentante presidenziale speciale russo, oltre che direttore del secondo dipartimento asiatico del ministero degli Esteri, Zamir Kabulov riportate da Interfax. "Molti governi hanno inviato un segnale positivo dicendosi pronti a dare ospitalità agli afghani, ma molti altri Stati hanno suggerito, annunciato, e preso misure per chiudere i confini, limitare le richieste d'asilo e respingerli" afferma la commissaria per i diritti umani del Consiglio d’Europa Dunja Mijatović.