Al RheinEnerrgieStadion di Colonia, una convincente Svizzera ha battuto, seppur con qualche affanno di troppo, l'Ungheria di Marco Rossi per 3-1, raggiungendo la Germania in testa al girone A degli Europei di calcio 2024.

Per gli ungheresi ora sarà fondamentale vincere la difficilissima partita contro la nazionale tedesca a Stoccarda, mentre gli uomini guidati da Murat Yakin affronteranno nella prossima sfida la Scozia.

Uno-due svizzero nei primi 45 minuti

La formazione elvetica, ben organizzata e disciplinata, ha imposto il proprio ritmo sin dai primi minuti, con gli avversari apparsi privi di idee e appesantiti nelle gambe, soprattutto in fase offensiva.

La difesa svizzera, con Rodriguez e Akanji sugli scudi, ha dettato i tempi di gioco partendo dalla propria retroguardia. Già al quarto minuto, Ndoye ha superato tre avversari con una serie di dribbling, ma ha poi peccato di poca precisione nell'ultimo passaggio. L'Ungheria ha tentato una reazione al nono minuto, con una ripartenza confusa e disorganizzata orchestrata da Sallai, il cui tiro è terminato alto sopra la traversa. Il dominio svizzero si è concretizzato al dodicesimo minuto, quando dopo una fitta rete di passaggi, Aebischer ha servito l'attaccante Duah. L'attaccante - nato a Londra da famiglia ghanese - ha superato il portiere avversario con freddezza portando la sua squadra in vantaggio per 1-0.

Al ventesimo minuto, un'altra grande occasione per la Svizzera: Ruber Vargas, approfittando di un'incomprensione tra Kerkez e Sallai, si è trovato a tu per tu con il portiere ungherese, ma il suo tiro è stato facilmente deviato dall'estremo difensore.

Al trentesimo minuto, si è registrato un piccolo sussulto da parte degli ungheresi, che hanno tentato un mini-pressing, comunque molto lento e inefficace e ha portato a un calcio d'angolo battuto male dal fantasista Szoboszlai, apparso molto in ombra in questo primo tempo.

Quando il primo tempo sembrava ormai destinato a concludersi con il minimo vantaggio elvetico, al quarantaquattresimo minuto la Svizzera ha colpito ancora: al termine di una serie di passaggi corti e intelligenti, la palla è arrivata a Aebischer, il quale ha calciato a giro da fuori area infilando il pallone nell'angolino sinistro, rendendo vano il tentativo di parata di Gulacsi: è il 2-0 con cui si chiude il primo tempo.

Varga rianima gli ungheresi, ma Embolo chiude la pratica

Il secondo tempo si è aperto con gli ospiti molto pimpanti nonostante il doppio vantaggio. L’Ungheria, infatti, è stata subito messa alle corde: al 47° la difesa magiara è andata in sofferenza nuovamente con l'attaccante Duas: tiro non irresistibile di sinistro e palla deviata in calcio d'angolo dal portiere. Pochi minuti dopo, l'esterno Ruben Vargas si è girato in un fazzoletto calciando velocemente, ma il portiere ha neutralizzato accartocciandosi sul pallone.

Intorno al sessantacinquesimo doppia chance per l'ungherese Varga: nella prima occasione di testa ha fallito un'importante occasione; nella seconda, invece, ancora di testa e in tuffo, ha sorpreso tutti bruciando il portiere sul proprio palo e siglando l'1-2.

Intorno al settantesimo il ct elvetico Yakin corre ai ripari e rinvigorisce la sua linea offensiva e dando fiato ad un centrocampo col fiatone. Proprio l'ingresso di Embolo sarà salvifico, con l'esterno che è infatti decisivo nei minuti di recupero: con un pallonetto trova infatti il 3-1 finale.