False testimonianze e suggestioni probabilmente condizionate anche dall’esposizione mediatica del caso relativo alla scomparsa di Denise Pipitone. Un “Insano rapporto indissolubile che ha portato i giornalisti e le parti processuali a ingenerare speranze e false piste” - viene evidenziato nelle 56 pagine della richiesta di archiviazione avanzata dalla Procura di Marsala nei confronti di Anna Corona e Giuseppe Della Chiave che erano stati iscritti sul registro degli indagati con l’accusa di sequestro di persone. Analoga richiesta è stata avanzata per Antonella Allegrini e Paolo Erba, per i quali era stato aperto un fascicolo per false dichiarazioni.

Dagli atti emerge anche lo sfogo di Giacomo Frazzitta, avvocato di Piera Maggio, durante una conversazione con la turista romana che sosteneva di aver visto la bambina con Anna Corona nella hall dell’albergo dove lavorava.

“L’avvocato anziché assumere un atteggiamento neutro e di prudenziale attesa, non conoscendo l’eventuale falsità delle dichiarazioni, esprimeva pesanti giudizi nei confronti dei magistrati inquirenti” – rimarcano i pm nella richiesta di archiviazione. Sui rilievi avanzati dalla Procura di Marsala nei confronti del comportamento del legale si è espressa Piera Maggio con un post pubblicato su Facebook in cui ha manifestato fiducia e stima nei confronti di Frazzitta: “Una persona in cui credo”.

Lo sfogo dell'avvocato Frazzitta nella richiesta di archiviazione della Procura di Marsala

L’inchiesta bis sul sequestro di Denise Pipitone, scomparsa da Mazara del Vallo il 1° settembre 2004, è arrivata ad una svolta con la richiesta di archiviazione depositata dalla Procura di Marsala dopo mesi di intensa attività investigativa con la collaborazione dei carabinieri del comando provinciale di Trapani.

Il caso era tornato d’attualità con l’accostamento della ventunenne Olesya Rostova alla figlia di Piera Maggio. Dai successivi accertamenti era emerso che la ragazza di origini russe nulla aveva a che fare con la bambina siciliana.

Nel frattempo segnalazioni e nuove testimonianze avevano spinto la Procura a riascoltare alcune intercettazioni avvalendosi delle migliore tecnologie in dotazione e ad ordinare le perquisizione della vecchia abitazione di Anna Corona dopo che un uomo aveva raccontato di aver notato sulla parete del garage un rattoppo realizzato per chiudere una vecchia apertura.

Tra i nuovi elementi al vaglio degli investigatori anche le dichiarazioni rese da una volontaria di origini marocchine all’avvocato Frazzitta relative ad un presunto incontro con la mamma di Jessica Pulizzi che le avrebbe detto che che Denise era custodita in un magazzino. Ipotesi che la donna non ha confermato durante l’interrogatorio con i magistrati inquirenti.

Piera Maggio difende il legale: 'Persona in cui credo e stimo per il lavoro svolto in 17 anni'

Nelle 56 pagine di richiesta di archiviazione della Procura di Marsala viene evidenziato come l’avvocato di Piera Maggio non abbia assunto un atteggiamento prudente rispetto a quanto raccontato da Antonella Allegrini che aveva riferito di aver visto Denise Pipitone nella hall dell’albergo dove lavorava Anna Corona.

Quest’ultima poi ammetterà di aver mentito e di essere stata suggestionata da quanto ascoltato nei vari talk show televisivi dedicato al caso della bambina scomparsa da Mazara del Vallo il 1° settembre 2004.

Sui rilievi mossi dalla Procura nei confronti di Giacomo Frazzitta si è espressa Piera Maggio: “Ripongo tanta stima per quelle persone che, al di là della propria professione, sono umanamente sensibili sul tema riguardante il sequestro di una bambina e rispettosi delle persone offese. Fra questi il mio legale, una persona in cui credo e stimo da sempre per tutto il lavoro che ha svolto in questi 17 anni”.