"A tante persone salva la vita, ad altre, come a Giulia, forse l’ha tolta, tuttavia non per questo motivo sono contrario al vaccino". A parlare è Lorenzo L., il papà della sedicenne di Bastiglia (Modena), morta lo scorso 9 settembre, sedici ore dopo aver ricevuto la seconda dose del vaccino anti-Covid 19 Pzifer. Al momento, va precisato, non è stata stabilita alcuna correlazione tra il decesso ed il vaccino. I familiari della ragazza, affetta da un disturbo cardiaco, sgomenti, però chiedono che venga fatta chiarezza sull'accaduto.

Rabbia e dubbi

Non si danno pace i genitori di Giulia, morta improvvisamente per un arresto cardiaco, 16 ore dopo aver ricevuto la seconda dose. Come riportato dalle pagine di cronaca del Resto del Carlino, il papà della ragazza, ha riconosciuto l'importanza del vaccino e ha sottolineato di non essere contrario. Tuttavia, si chiede se il decesso della sua unica figlia possa essere correlato alla seconda dose Pzifer.

"La rabbia c’è ed è inevitabile - ha dichiarato - come il forte dubbio che a provocare la morte di Giulia sia stato il vaccino, tuttavia fino a quando non arriverà l’esito dell’autopsia il dubbio resta tale". Lorenzo, con la moglie Oxana, nei giorni scorsi, ha depositato tramite l'avvocato Pier Francesco Rossi un esposto alla locale procura richiedendo l'esame autoptico.

Da quanto si apprende, Giulia, che stava per iniziare il terzo anno all’Istituto Galilei di Mirandola, soffriva fin dalla nascita di una patologia nota come prolasso mitrale valvolare. Nessun medico però, le aveva sconsigliato di vaccinarsi. Ad oggi, non vi è alcuna correlazione accertata tra il vaccino ed il decesso.

Il vaccino e il decesso

Giulia ha ricevuto la seconda dose del vaccino anti-Covid mercoledì 8 settembre alle ore 17:45 a Castelfranco Emilia. La prima, che le era stata somministrata il 4 agosto scorso, non le aveva dato problemi: solo un po' di dolore al braccio destro. Stavolta, come ha ricordato il padre che l'ha accompagnata all'appuntamento, aveva scelto di farsi inoculare il vaccino sul sinistro.

Aveva lamentato un certo fastidio, tutto sommato, però sembrava stare bene.

La mamma della ragazzina ha spiegato che prima di andare al lavoro le aveva sentito anche la fronte e che non aveva febbre. Poi, nel corso della mattinata, sia lei che il marito le avevano telefonato più volte (l'ultima chiamata alle 13:30) e la situazione sembrava sotto controllo. Invece, quando Oxana è rientrata a casa, nel pomeriggio, ha trovato Giulia esanime.

La ragazza, che sognava di lavorare all'estero nel campo della robotica, prima di vaccinarsi si era detta perplessa. Infatti, secondo lei era un po' anomalo rispetto agli altri in quanto, come è noto, prevede un richiamo piuttosto ravvicinato. Per questo la madre, operatrice sanitaria, pur essendo d'accordo sulla vaccinazione, le aveva proposto di aspettare ancora e di rimandare. Giulia, però, nonostante la sua paura per gli aghi e i suoi dubbi, le aveva risposto in maniera molto responsabile: "Tanto è da fare e poi tra poco devo ricominciare la scuola".