Sono trascorsi 28 anni dalla scomparsa di Elisa Claps. Il 12 settembre del 1993, la studentessa appena 16enne scompare da Potenza. Da quel giorno, ha inizio un caso di Cronaca Nera rimasto tuttora irrisolto. Il suo assassino Danilo Restivo, è stato assicurato alla giustizia. Ma i resti della ragazza sono rimasti nascosti per 17 anni nel sottotetto della Chiesa potentina della Santissima Trinità e sono ancora tanti i misteri.

Tra segreti e omertà, presunte complicità coinvolgerebbero anche la curia locale. A denunciarlo è il Presidio Libera Potenza, Coordinamento Libera Basilicata che stamattina ha organizzato un'iniziativa in memoria di Elisa Claps, a cui hanno partecipato la mamma Filomena Iemma e il fratello Gildo.

Elisa Claps, a Potenza iniziativa per ricordarla

Il 12 settembre del 1993 era una normale domenica di fine estate, proprio come oggi, giorno in cui si è svolta l'iniziativa per ricordare e mantenere viva la memoria di Elisa, perché dovere morale è non dimenticare, davanti alla Chiesa della Santissima Trinità nel centro di Potenza. Proprio nella chiesa, il 17 marzo 2010 furono casualmente scoperti nel corso di una verifica fatta da operai per controllare una perdita d'acqua, i resti della ragazza nel sottotetto. Le indagini hanno appurato che Elisa Claps fu uccisa il giorno stesso della scomparsa con 13 coltellate da Danilo Restivo, corteggiatore molesto che lei aveva respinto.

Restivo, detenuto in Inghilterra dove sconta l'ergastolo per un altro femminicidio, quello della sarta Heather Barnett, nel 2014 è stato condannato in via definitiva dalla Cassazione a 30 anni di reclusione per il delitto Claps.

Restano, tuttavia domande sospese: come mai il corpo della ragazza non è stato ritrovato subito, come spiegare la modalità del ritrovamento. Il sospetto dei familiari è che la Curia potentina sapesse da tempo che nell'edificio di culto ci fosse un corpo.

"Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario. 28 anni di silenzio possono bastare.

Ora possiamo riaprire le porte alla verità e giustizia per Elisa": sono alcuni dei cartelli esibiti durante l'iniziativa. "Non è stata solo vittima della mano assassina di Danilo Restivo, ma è stata martire della mentalità mafiosa da cui anche questa terra è contagiata", il punto di vista di Libera, associazione impegnata contro tutte le mafie.

"Manterremo sempre viva la memoria di Elisa per mamma Filomena, per Gildo, per un bisogno di verità e giustizia", il fermo proposito dell'associazione.

Elisa, domande alla Chiesa di mamma Filomena

Da 28 anni, Filomena Iemma è in prima linea per abbattere il muro di omertà sul femminicidio della figlia che vedrebbe responsabilità ben oltre quelle dell'esecutore materiale. Vorrebbe risposte sul ritardo delle indagini e su presunti depistaggi. "La mia è una lotta continua e lo sarà per sempre, finché io sarò su questa terra lotterò sempre, perché ci sono tanti quesiti che pongo alla Chiesa", ha detto mamma Filomena intervistata dal Tg3.

Filomena domanda alla Curia locale: "Chi ha manovrato i fili di questa storia?

Chi ha cercato di tenere Elisa per 17 anni nel sottotetto? chi ha preparato la tomba di Elisa nel sottotetto, una tomba fatta alla perfezione?". Infine, a distanza di 11 anni, si chiede come mai non sia stata avvisata quando è stato ritrovato il corpo di sua figlia.

Rimasta chiusa fino al 2010, la Chiesa della Santissima Trinità è dal 2020 oggetto di lavori di consolidamento, in attesa di riaprire i battenti al culto. Una ferita che resta aperta nel centro di Potenza, dove in tanti chiedono di realizzare un monumento a testimonianza del femminicidio della 16enne. Per la famiglia, riparire la chiesa sarebbe un'ulteriore offesa alla memoria di Elisa.

Elisa Claps, cercata ovunque ma non in chiesa

Due giorni prima della scomparsa, Elisa sostiene l'esame di riparazione in greco: promossa con un otto, si accinge gioiosa a iniziare il terzo anno di liceo classico. Adolescente dolce e ingenua, ha un sorriso aperto che la mamma ha impresso nella memoria. Ripone fiducia negli altri e si fida anche del suo assassino che le dà appuntamento nella Chiesa della Santissima Trinità con il pretesto di consegnarle un ultimo dono. Così, uscita con un'amica, la domenica della scomparsa, va ad incontrarlo. Non arriverà mai al pranzo di famiglia in campagna.

Partono subito le ricerche, si dirigono ovunque tranne che in quella chiesa. Eppure, proprio Restivo a Chi l'ha visto?

racconterà di aver incontrato la 16enne appena conclusa la messa, sostenendo di averla vista allontanarsi verso l'uscita principale. "Elisa poteva essere trovata 17 ore dopo la scomparsa, se si fosse perquisita la chiesa, o pochi anni dopo, se qualcuno avesse parlato", il convincimento di Fabio Sanvitale, giornalista investigativo ed esperto di cold cases.