Per l'omicidio di Ilenia Fabbri oggi, 28 febbraio, sono stati condannati all'ergastolo l'ex marito, il 55enne Claudio Nanni, e il sicario, reo confesso del delitto, il 54enne Pierluigi Barbieri. La Corte d'Assise del Tribunale di Ravenna ha emesso la sentenza di primo grado a distanza di poco più di un anno dal femminicidio. La 46enne fu sgozzata nel suo appartamento in via Corbara a Faenza il 6 febbraio del 2021.
Ilenia Fabbri, la sentenza
Il verdetto è arrivato oggi nel primo pomeriggio dopo oltre tre ore di camera di consiglio e al termine della dodicesima udienza.
"Si è svolto un processo in un tempo breve rispetto alla media dei processi, sono passati 13 mesi dal delitto, un risultato eccellente per la giustizia, è stata un'indagine che ha visto una sinergia perfetta tra la Squadra Mobile e la Procura", il commento della pm Angela Scorza.
La sentenza è stata letta dal presidente della Corte, Michele Leoni, alla presenza in aula, ma nelle celle, di entrambi gli imputati e di Arianna, la figlia 21enne della vittima e di Nanni. La Corte ha accolto la richiesta fatta dalla Procura attraverso i pm Angela Scorza e Daniele Barberini. "Ne prendiamo atto, ovviamente quando c'è una condanna all'ergastolo non c'è mai soddisfazione nel senso che è sempre una tragedia per tutti.
È il riscontro del lavoro degli investigatori, la raccolta delle prove ha trovato la conferma in questa sentenza e nelle valutazioni della Procura nel chiedere il massimo della pena", ha detto Barberini. Durante la lettura del dispositivo, sia Nanni che Barbieri sono rimasti apparentemente impassibili. Arianna si è più volte girata verso di loro.
I due imputati sono stati anche condannati a risarcire la 21enne, costituitasi parte civile con l'avvocato Veronica Valeriani, della cifra di due milioni di euro. Letta la sentenza, la ragazza è stata scortata fuori dall'aula. "Arianna è molto scossa, chiaramente non si può dire che sia contenta perché ha in mano una condanna all'ergastolo per il padre, ed è un gran dolore e un'altra perdita", ha detto Valeriani.
Stefano Tabanelli, compagno della vittima, è rimasto in silenzio, come il padre e la zia di Ilenia Fabbri. La Corte ha anche disposto l'interdizione perpetua dai pubblici uffici oltre che legale dei condannati, e l'affissione della sentenza nel Comune di Faenza.
In aula scontro tra i difensori degli imputati
In mattinata, Marco Gramiacci, difensore di Barbieri, ha chiesto che all'assistito fossero riconosciute le attenuanti generiche e che la pena fosse ridotta dall'ergastolo a 21 anni di reclusione. Nella sua arringa ha detto che Barbieri è certamente colpevole, ma è grazie a lui che sarebbe arrivata la svolta nel caso: l'8 marzo 2021, appena arrestato, aveva confessato indicando prove e movente, oltre a ricostruire con lucidità e coerenza come avvenne il delitto.
Per il difensore, inoltre, le attenuanti andavano concesse per il pentimento dimostrato da Barbieri, l'aver collaborato con la giustizia, il suo passato difficile. "Chiedo ai giudici di ricordare che sulla scena del crimine non c’era nulla che potesse incastrare Barbieri. Non un capello, non un’impronta, non un pelo. È stato lui a confessare tutto e a dare un impulso vero alle indagini”. Gramiacci aspettava una diversificazione delle condanne che non è avvenuta: ora attende le motivazioni della sentenza per poi decidere sul da farsi.
Da parte sua il legale di Nanni, Francesco Furnari, ha chiesto per l'assistito l'assoluzione in base alla tesi che lo stesso non avrebbe mai incaricato Barbieri di uccidere l'ex moglie, ma solo di spaventarla.
Furnari ha sostenuto che Nanni avrebbe subito la gogna mediatica e sarebbe già stato condannato dal "tribunale televisivo". Ma il racconto dell'ex marito di Ilenia Fabbri non è mai parso coerente alla Corte, al punto che nel corso di un'udienza il presidente l'aveva ammonito: “Lei lo sa che rischia l’ergastolo? Se ne rende conto?". Furnari non ha commentato la sentenza ma ha detto di aver rintracciato lacune investigative.
Ilenia Fabbri, delitto con movente economico
Nel corso della sua confessione, Barbieri aveva riferito di essere stato incaricato da Nanni di uccidere l'ex moglie. Economico-patrimoniale il movente: lei vantava un credito di 500 mila euro per gli anni non pagati, trascorsi a lavorare nell'officina dell'ex marito.
Era in corso una causa civile: l'udienza risolutiva si sarebbe dovuta svolgere a fine febbraio 2021, ma Ilenia è stata uccisa prima. Il mandante del delitto ha rivelato che il piano originario prevedeva di chiudere la 46enne in un trolley, cospargerla di acido e gettarla in una buca, e che c'erano stati due precedenti tentativi di ucciderla ma erano falliti. Per il 'lavoro' eseguito, Barbieri avrebbe dovuto ricevere da Nanni 20mila euro e un’auto.