Dai fasti della televisione alla galera: il personal trainer Marco Castellano, noto per aver partecipato anni fa come istruttore di fitness al programma televisivo Amici di Maria De Filippi, è stato condannato a otto anni di reclusione con il rito abbreviato. Pesanti le accuse contro il 49enne: avrebbe compiuto abusi su tre donne, ricattandole per evitare che denunciassero quanto accaduto. Infatti il personal trainer avrebbe molestato la prima vittima dopo averla stordita, versando un potente narcotico nel suo caffè e minacciandola in seguito di diffondere un video a luci rosse del rapporto, se avesse parlato.
Anche negli altri due casi di molestie Castellano avrebbe usato filmati o immagini hot per far tacere le donne. Inoltre, dalla sentenza dei giudici della quinta sezione penale di Roma risulterebbe che l’istruttore sarebbe colpevole anche di aver somministrato delle sostanze stupefacenti a due delle vittime, per alterare il loro stato psico-fisico.
Le violenze sarebbero avvenute nella palestra del personal trainer
Come riporta il Corriere della Sera, tutti gli abusi sarebbero avvenuti tra il 2016 e il 2018 all’interno dell’ufficio del personal trainer, situato nella palestra al quartiere Portuense dove il 49enne ha lavorato per anni. Castellano non è nuovo a vicende di cronaca: infatti nel 2020 ha patteggiato quattro anni di carcere nel processo in cui era accusato di induzione alla prostituzione.
Quindi le accuse di violenza sono arrivate nella primavera del 2018, solamente dopo l’arresto dell’istruttore perché ritenuto l’ideatore di un giro di escort. Una volta saputo dei guai giudiziari del loro aggressore, le tre donne hanno trovato la forza di denunciare gli abusi subiti e le successive minacce di divulgare le immagini compromettenti.
Nel processo appena terminato si sono costituite parti civili, con il supporto dell’avvocato Valentina Angeli.
Il racconto degli abusi compiuti dal personal trainer
Il primo episodio denunciato risale al giugno 2017, quando una donna di 30 anni aveva accettato di bere un caffè con il personal trainer in palestra, prima di iniziare la lezione.
Secondo i magistrati, quella volta il 49enne avrebbe versato di nascosto una sostanza narcotica nella bevanda: a quel punto la vittima non sarebbe più riuscita a fermare l’aggressore, che l’avrebbe spogliata e costretta a praticare un rapporto orale. La 30enne avrebbe voluto denunciare l’istruttore, che prontamente avrebbe iniziato a ricattarla, minacciando di rendere pubblico il video realizzato durante le violenze, se la donna avesse parlato, riuscendo a farla tacere.
Le minacce del personal trainer di divulgare le immagini dell’aggressione
Anche in un altro caso il personal trainer avrebbe minacciato di divulgare tra i frequentatori della palestra il video a luci rosse delle molestie: pure questa seconda vittima, una 40enne, avrebbe deciso di non denunciare gli abusi, che risalirebbero al 2016.
Infine, il terzo episodio avrebbe coinvolto una 34enne: tutte le aggredite avrebbero deciso di parlare solamente dopo l’arresto dell’istruttore nel 2018, essendo ormai sicure che le immagini compromettenti non sarebbero state più diffuse. Secondo quanto emerso dalle indagini, dopo le molestie il personal trainer avrebbe chiesto alle vittime di prostituirsi, arrivando ad assicurare alle donne abusate che in questo modo avrebbero avuto maggiore autostima, tanto da raggiungere la perfetta forma fisica.