Prosegue la fase di incertezza politica in Moldavia. Nell'autoproclamata Repubblica di Transnistria: nella giornata di ieri 27 maggio il presidente Vadim Krasnoselsky, ha firmato il decreto che rimuove dal suo incarico il primo ministro Alexander Martynov e il suo governo ed è prevista a breve una riunione d'emergenza del Parlamento.
Ma il clima di tensione non accenna a fermarsi, e non solo per la situazione in Transnistria. Il 27 maggio, l'ex presidente filorusso della Moldavia, Igor Dodon, è stato arrestato e sottoposto a una stretta indagine da parte della Procura per corruzione e alto tradimento.
Per lui è stato definito uno stato di fermo per 72 ore, adesso rimarrà agli arresti domiciliari per almeno 30 giorni in attesa di comunicazioni e indagini ufficiali.
Gli ultimi sviluppi
Aumenta la tensione in Moldavia, il cui confine è sempre più instabile. Nelle scorse settimane, la premier moldava, Natalia Gavrilia, ha dichiarato: "Monitoriamo da vicino la situazione e ci stiamo preparando a scenari diversi. Non abbiamo un controllo effettivo sulla Transnistria, che da 30 anni è guidata dai separatisti sostenuti dalla Russia". Ciò a proposito di alcune esplosioni sospette verificatesi a Tiraspol, principale centro della Transnistria.
Lo status della Moldavia tra Russia, UE e Nato
Posizione particolare quella della Moldavia, al momento costituzionalmente neutrale ma politicamente vicina all'Unione Europea grazie alla nuova presidente Maia Sandu, dichiaratamente filo-europeista.
Ma la neutralità non è in discussione, almeno per ora. Nessuna richiesta di ingresso nella Nato, al contrario della vicina Ucraina. C'è però la richiesta da parte del paese di entrare nell'Unione Europea, processo però lungo e non fattibile nel breve periodo.
Nei giorni scorsi il governo di Londra ha avviato una discussione con i membri Nato per l'invio di armi alla Moldavia, per proteggersi da una possibile invasione russa.
Il governo di Chisinau però temporeggia, i viaggi a Bruxelles della presidente Sandu non hanno raggiunto nessun accordo scritto. Sul territorio della Transnistria ci sono circa duemila soldati russi schierati nell’area di Cobasna dove si trova il più grande deposito di armi e munizioni ex sovietiche d’Europa, 20 mila tonnellate di materiali secondo le stime.
Cos'è la Transnistria e perchè è sotto i riflettori dell'Europa
La Trasnistria è una striscia di terra al confine tra Moldavia e Ucraina, sulla carta facente parte della Moldavia, autoproclamatasi indipendente ma non riconosciuta a livello internazionale. All’indomani della dissoluzione dell’URSS, le varie nazioni ex sovietiche hanno acquisito lo status di indipendenti, tra cui la Moldavia. Tale paese ha presentato però un unicum nel panorama dell’est Europa, già tra 1991 e 1992 il piccolo paese di lingua rumena non aveva nessun controllo sulla Trasnistria, zona dichiaratamente filorussa e autoproclamatasi autonoma proprio con l’aiuto delle forze di Mosca.