"Trattavano male la mamma, soprattutto Silvia". Lucia Zani, la figlia secondogenita di Laura Ziliani, lo scorso luglio davanti al pm Caty Bressanelli descrisse un ambiente familiare tormentato e carico di tensioni. Ora, la 25enne, affetta da un leggero ritardo cognitivo, è stata affidata alle cure della nonna materna Marisa Cinelli. La sorella della donna, Rita, nelle scorse ore, ha commentato amara la "svolta" nel caso di cronaca e la confessione di Mirto Milani, cantante lirico 28enne e delle sorelle di Lucia, Paola e Silvia Zani, rispettivamente 28 e 20 anni.

Il dolore della zia di Laura Ziliani

Martedì 25 maggio Mirto Milani, in carcere dal 24 settembre scorso con la fidanzata Paola Zani e la 'cognata' Silvia Zani per l'omicidio volontario aggravato dalla premeditazione e occultamento di cadavere, ha confessato di aver ucciso Laura Ziliani, l'ex vigilessa di Temù (centro della Valle Camonica in provincia di Brescia). Anche le due figlie della donna, nelle scorse ore, dopo mesi di silenzio, hanno ammesso le proprie responsabilità.

Al quotidiano "Il Giorno", la zia della 55enne scomparsa l'8 maggio e ritrovata senza vita l'8 agosto, ha spiegato di non voler parlare dei nuovi sviluppi della vicenda e di saper già tutto in proposito. "Basta guardare la televisione.

Il cuore sta sanguinando. Non fatelo sanguinare di più per favore". Poi il pensiero è corso al dolore della mamma di Laura, Marisa. Una donna che deve fare i conti con il dramma di aver perso orribilmente una figlia, di avere due nipoti in carcere per omicidio e un'altra nipote, disabile, rimasta sola.

La secondogenita di Laura Ziliani

Lucia, che ha perso il papà in un incidente in montagna, ha lasciato l'appartamento di via Ragazzi del ‘99, a Brescia, dove viveva con la madre e si è trasferita dalla nonna. Come ricordato dal Gip Alessandra Sabatucci nell'ordinanza di custodia cautelare nei confronti di Mirto Milani e di Silvia e Paola Zani, la giovane, soggetto disabile, era in tutto dipendente dalla mamma.

Quindi aveva aggiunto dura: "La condotta, già di per sé di una gravità indicibile, risulta essere ancora più odiosa ove si consideri il fatto che, agendo in questo modo, gli indagati hanno privato Lucia Zani dell’unico genitore superstite".

La ragazza, lo scorso 6 luglio - quando ancora il corpo dell'ex vigilessa non era stato ritrovato - era stata ascoltata dal pm Bressanelli e, parlando della sua famiglia, aveva dipinto un ambiente piuttosto triste, caratterizzato da rapporti tesi, depressioni e richieste di denaro. Lucia, da quanto emerso, non si fidava delle sorelle da quando le avevano parlato male della nonna e degli zii. "Avevano trattato la mamma molto male, soprattutto Silvia" avrebbe dichiarato precisando che spesso si arrabbiavano con lei, accusandolo di non mantenerle e di non dare loro abbastanza soldi.

Stando alle intercettazioni riportate nell'ordinanza, Lucia, si sarebbe venuta a trovare anche al centro dei "preponderanti interessi economici" della famiglia Zani-Milani, preoccupata che gli zii materni o la nonna potessero fare da tutori alla nipote. Anche qui, come ha sottolineato la Gip, la motivazione sarebbe stata prettamente economica in quanto la ragazza non solo può godere dell’usufrutto completo dell’appartamento di Brescia, ma è anche comproprietaria, con le sorelle, delle restanti proprietà immobiliari della mamma.