Una persona si è fatta esplodere in un centro educativo nel quartiere Dasht-e-Barchi della capitale afgana Kabul, uccidendo diverse persone. Tra le vittime ci sono anche alcuni studenti che stavano svolgendo un'esercitazione per l'esame di ammissione all'università.

Torna la paura a Kabul, in Afghanistan, dove un attacco terroristico nel centro educativo ‘Kaj’ ha provocato almeno 19 vittime e ferito almeno 27 persone. Al momento l’attacco non è stato rivendicato, ma considerando i bersagli dell’esplosione non si esclude la matrice religiosa ed etnica.

"Gli studenti si stavano preparando per un esame quando un attentatore suicida ha colpito questo centro educativo. Purtroppo, 19 persone sono state uccise e altre 27 ferite", ha dichiarato il portavoce della polizia Khalid Zadran.

I video pubblicati online e le foto pubblicate dai media locali mostrano le vittime insanguinate che vengono portate via dal luogo.

Tra le vittime c'erano anche studenti neodiplomati, sia maschi che femmine, che stavano sostenendo un esame di ammissione all'università presso il centro educativo Kaj quando è avvenuta l'esplosione, ha detto Zadran.

In genere, in Afghanistan le scuole sono chiuse il venerdì.

"Attaccare obiettivi civili dimostra la crudeltà disumana e la mancanza di standard morali del nemico", ha affermato, senza specificare chi ritiene ci sia dietro l'attacco.

A inizio mese un altro attentato a Kabul

Lo scorso 5 settembre 2022 sei persone erano già state uccise in un attentato suicida vicino all'ingresso dell'ambasciata russa a Kabul.

Il ministero degli Esteri russo aveva dichiarato che un "militante sconosciuto" ha fatto esplodere un ordigno vicino all'ingresso della sezione consolare dell'ambasciata alle ore 10:50 locali, spiegando: "A seguito dell'attacco, due dipendenti della missione diplomatica sono stati uccisi e ci sono anche vittime tra i cittadini afghani", senza fornire alcun dettaglio su chi fossero i membri del personale o su come siano morti.

Gli altri quattro deceduti erano civili afghani, come dichiarato da Khalid Zadran, portavoce della polizia di Kabul. La polizia aveva detto anche che l'attentatore era stato colpito a morte da guardie armate mentre si avvicinava al cancello dell'ambasciata nella zona di Darul Aman, a sud-ovest di Kabul.

ISIS aveva rivendicato la responsabilità dell'attacco del 5 settembre, affermando con un post su Telegram che un proprio combattente "si è fatto esplodere con il suo giubbotto suicida in una riunione a cui partecipavano dipendenti russi".