Ad Abano Terme, Padova, la notte tra il 25 e il 26 settembre, ha ucciso con una coltellata il fidanzato, il 30enne Mattia Caruso. Poi ha cercato di depistare le indagini inventando una storia che non stava in piedi. Ieri, 29 settembre, la 31enne Valentina Boscaro ha confessato il delitto.

Abano Terme, la confessione

"Abbiamo litigato, eravamo in auto. Lui era fatto di cocaina. Mi ha aggredito come aveva già fatto in passato. Ho perso la testa, ho afferrato il coltello che teneva in auto e l'ho pugnalato al petto. Ma non volevo ucciderlo". Dopo quattro giorni di indagini serrate, Valentina Boscaro non ha retto alle contestazioni degli inquirenti in merito alle sue contraddittorie versioni dei fatti.

Incalzata dalle domande del pm titolare dell'inchiesta, Roberto Piccione, e dei carabinieri del Nucleo Investigativo del Reparto Operativo del Comando Provinciale di Padova, ha ammesso di aver ucciso il compagno.

Il delitto è avvenuto domenica notte in località Laghi Sant’Antonio di Montegrotto Terme dopo l'ennesima lite scoppiata tra lei e il fidanzato mentre erano in auto, nel parcheggio del locale dove avevano trascorso la serata. Lo ha colpito con un fendente al petto utilizzando un coltello a scatto che la vittima custodiva nel vano portaoggetti della sua Mercedes Classe A. La 31enne, che lavora con i genitori come ambulante al mercato e ha una figlia piccola, è ora in stato di fermo. Il 30enne originario di Albignasego, Padova, faceva il venditore ambulante di dolciumi.

A distanza di poche ore dall'omicidio, lei aveva pubblicato sulla sua pagina Facebook un'immagine in bianco e nero di binari di una ferrovia.

Abano Terme, bugie subito scoperte

Da subito, la versione iniziale dei fatti data da Valentina non era stata ritenuta credibile. Ai militari aveva riferito che Caruso sabato notte, usciti dal locale, si sarebbe allontanato con un estraneo, un uomo di colore secondo la sua ricostruzione, mentre lei sarebbe rimasta ad aspettarlo in auto.

Sarebbe stato accoltellato, ma in quel parcheggio non è stata trovata alcuna traccia ematica, per poi risalire in auto e riuscire a guidare per qualche chilometro. Lei non si sarebbe accorta di nulla.

Proprio a causa delle incongruenze del suo racconto, Valentina ieri era stata nuovamente convocata presso la caserma provinciale dei carabinieri di Padova dove era arrivata accompagnata dai genitori e dal legale di fiducia.

La donna che dovrà affrontare un processo per omicidio volontario è stata posta agli arresti domiciliari perché mamma.

In effetti, ancora sanguinante dopo essere stato colpito con una coltellata al cuore, Mattia era riuscito a guidare per poi fermarsi in una piazzola di sosta lungo Via dei Colli Euganei ad Abano Terme, aprire lo sportello, scendere dall'auto e accasciarsi a terra. Una testimone aveva chiamato i soccorsi mentre Valentina Boscaro sotto shock era rimasta immobile. Gli inquirenti hanno messo insieme più elementi: tra tutti, decisivo il fatto che prima di morire in ospedale, il 30enne aveva confidato a un soccorritore: "Mi ha colpito lei".

Abano Terme, l'amico: 'Lei lo pestava'

L'amore tra Mattia e Valentina era nato due anni fa lavorando al mercato, ma lei non è mai piaciuta ai genitori di lui.

Continui erano i litigi tra il figlio e la ragazza. In passato, lei lo aveva già colpito con un'arma da taglio. Disperato lo sfogo di Tino Caruso, il papà della vittima: "Lei non è pazza, è molto intelligente, astuta e furba. E si è portata via mio figlio. Gli avrò detto mille volte di stare attento a quella ragazza che gli avrebbe portato guai, che sarebbe finita male, ma lui non mi ha voluto dare retta". La famiglia, molto conosciuta per l’attività commerciale di dolciumi a fiere e sagre in varie località del Veneto, è sconvolta.

La sorella Melinda ha raccontato che Mattia, innamoratissimo, era andato a vivere con lei, lasciando la casa dei genitori: "Noi eravamo preoccupati perché Valentina si era già dimostrata una persona complicata, si lasciavano e si riprendevano in continuazione, avremmo solo voluto vederlo più sereno".

La testimonianza di Mihail, il migliore amico della vittima, azzera la versione di lei su presunte violenze subite dal fidanzato: "Lei lo faceva impazzire. Dice che lui la picchiava? Tutte bugie, era lei che lo prendeva a pugni. A casa mia tante volte è arrivato con un occhio nero perché lei lo pestava, certo Mattia ogni tanto si difendeva, ma non alzava le mani, le prendeva e basta. Gli avevo detto mille volte di lasciarla ma non riusciva a staccarsi da lei. Li ho visti a cena martedì della settimana scorsa, era impossibile stare vicino a entrambi, litigavano continuamente".