Continuano anche oggi, lunedì 17 ottobre, le ricerche del corpo di Sara Pedri, dottoressa 31enne originaria di Forlì scomparsa il 4 marzo 2021 dalla provincia di Trento. Le operazioni, che si stanno concentrando nel lago di Santa Giustina, non hanno dato ancora alcun risultato utile. Tuttavia i pastori tedeschi impiegati avrebbero fiutato due tracce in due punti del bacino.

Una di queste, però, avrebbe dato esito negativo. Il Maggiore Guido Quatrale, ringraziando tutti coloro che si stanno impegnando per ritrovare il corpo della ginecologa, ha sottolineato che si sta impiegando il meglio delle unità specializzate disponibili.

Si continua a cercare Sara Pedri

Ieri, domenica 16 ottobre, sono riprese nel lago di Santa Giustina le ricerche della dottoressa Sara Pedri. Le operazioni, interrotte il 29 maggio scorso, sono riprese con maggiore vigore: stanno impegnando l'unità cinofila dei carabinieri di Bologna, il nucleo subacqueo di Genova, i carabinieri del comando di Cles, i volontari dei vigili del fuoco e degli istruttori specializzati arrivati appositamente da Monaco di Baviera (Germania) con i loro cinque cani addestrati per riconoscere molecole che segnalano un processo di decomposizione umana in acqua.

Proprio grazie ai pastori tedeschi, durante la perlustrazione sono emerse due positività. Una di queste è già stata analizzata, ma non ha dato i risultati sperati. La seconda è ancora oggetto di accertamenti. Da quanto emerso al vaglio degli inquirenti ci sarebbe anche una terza traccia - recuperata diversi mesi fa - ancora da verificare.

Sara Pedri possibile vittima di mobbing

Le ricerche della dottoressa Sara Pedri continueranno per tutta la giornata. Le squadre cinofile hanno suddiviso il lago di Santa Giustina in quadranti e li stanno battendo con i gommoni. Dovrebbero riuscire a completare l'intera superficie lacustre entro il tramonto.

Sara Pedri si era trasferita in Trentino a novembre 2020.

Avrebbe dovuto prendere servizio al punto nascita di Cles. Tuttavia, fin da subito, era stata assegnata al reparto di ginecologia e ostetricia dell'ospedale Santa Chiara di Trento. In reparto, però, sarebbe stata vittima di vessazioni e azioni di mobbing da parte dell'ex primario Saverio Tateo, e dalla vice la dottoressa Liliana Mereu. I due medici, però, hanno sempre respinto le accuse mosse nei loro confronti.

La dottoressa Pedri il 4 marzo, poco dopo essersi licenziata, si è allontanata con la sua auto, facendo perdere per sempre le proprie tracce. La macchina della 31enne, qualche giorno dopo l'allontanamento, è stata trovata parcheggiata a Cis, in località Mostizzolo, nei pressi del ponte che sovrasta il torrente Noce.

Gli investigatori che si stanno occupando del caso di cronaca nera sono praticamente certi che la giovane donna si sia suicidata, lanciandosi nelle acque del Noce. Il suo corpo potrebbe essere stato trasportato dalla corrente fino al lago di Santa Giustina.