Una rissa fra bande rivali è scoppiata nella serata di mercoledì 12 ottobre a Treviso. Ad avere la peggio é stato un uomo di 45 anni, Ragip Kolgeci di origini kosovare, ferito a morte con con dei colpi di coltello. La rissa è avvenuta in zona Fiere di San Luca, di fronte al bar Musa, vicino al luna park. Secondo alcuni testimoni, prima che scoppiasse la rissa alcune persone sarebbero state viste scendere da un furgone bianco giunto poco prima sul luogo del pestaggio, segnale che ha subito fatto pensare ad una premeditazione.

Nella rissa sono rimaste ferite sei persone, alcune sono state portate nelle strutture sanitarie, mentre altri sono scappati lungo il fiume Sile facendo perdere le proprie tracce. La polizia ha arrestato due uomini di origine kosovara, di cui uno, 32enne pregiudicato.

La dinamica e il movente

Secondo le ricostruzioni, un furgone e un'auto, una Chrysler nera, con a bordo più persone, sono arrivate quasi in simultanea sul luogo dove poi è scoppiata la rissa, mentre altri uomini sono sopraggiunti a piedi, fino a raggiungere un totale di 20 persone. Gli uomini scesi dal furgone si sono poi scagliati contro la vittima designata, impugnando mazze, spranghe e coltelli.

Il 45enne è stato circondato dalla banda, aggredito e ucciso a colpi di bastone e coltello. La titolare del bar Musa, appena scoppiati i disordini, è riuscita a chiudere le porte e barricarsi dentro ma sembra che uno dei partecipanti al pestaggio sia riuscito a nascondersi all'interno del locale. Qualcuno degli uomini coinvolti è scappato lungo il fiume, lasciando dietro di sé una scia di sangue, mentre altri si sono rivolti agli ospedali della zona e ai pronto soccorso per le cure mediche. Il movente del violento pestaggio risalirebbe, secondo gli inquirenti, ad un debito di 500 euro che il figlio della vittima avrebbe maturato con alcuni dei componenti della banda. Per il corpo della vittima è stata disposta l'autopsia, a causa delle numerose ferite alla testa e alle braccia.

Gli arresti

Sono due le persone arrestate dagli agenti di polizia: uno di loro è un 32enne di nome Valmir Gashi, già noto alle forze dell'ordine. L'uomo è indagato per favoreggiamento nel caso dell'omicidio stradale accaduto nel 2021 in cui perse la vita Luciano Paro. Uno dei due arrestati si trova ora piantonato nell'ospedale di Oderzo in provincia di Treviso, mentre l'altro é stato raggiuto nella sua abitazione, dove sono state rinvenute alcune spranghe ed oggetti contundenti. I due sono stati riconosciuti grazie alle telecamere di sorveglianza della zona.

Il commento del Presidente della regione Veneto Zaia e del sindaco di Treviso Mario Conte

Un gran brutto segnale che fa temere si tratti della punta di un iceberg.

Un segnale di grave malessere al quale i nostri territori non sono abituati e che è sempre più diffuso. Una situazione che si affronta solo con la repressione dei reati e la loro punizione, che deve essere scontata fino alla fine” ha affermato il Presidente della regione Veneto Zaia. “Quello che è successo è un episodio grave e preoccupante. Chiederò un vertice con prefetto e questore, oltre a controlli a tappeto nelle zone più problematiche. Ma questa violenza non appartiene alla nostra città, non é nel nostro Dna” ha ribadito il sindaco di Treviso Mario Conte, giunto sul luogo dell'omicidio.