Questa mattina (1 giugno) sono terminate le ricerche di Giulia Tramontano, la 29enne incinta al settimo mese scomparsa, di cui si erano perse le tracce tra sabato 27 e domenica 28 maggio.
Il suo fidanzato, Alessandro Impagnatiello, ha confessato il delitto dopo un lungo interrogatorio e ha indicato agli inquirenti dove aveva occultato il corpo: in via Monte Rosa a Senago, a pochi chilometri da Milano. Dopo il ritrovamento del cadavere, il 30enne è stato condotto nel carcere di San Vittore. Le accuse nei sui confronti sono: omicidio aggravato, occultamento di cadavere e interruzione di gravidanza senza consenso.
Stando a quanto trapelato, sembrerebbe che a Impagnatiello sia stato contestato anche la premeditazione del delitto.
La ricostruzione del delitto di Giulia Tramontano
Impagnatiello avrebbe ucciso la giovane donna con due o tre coltellate, dopo una lite nell’appartamento dove abitava la coppia, e avrebbe tentato anche di bruciare il corpo nella vasca da bagno, senza però riuscirci. Impagnatiello, che sostiene di aver commesso l'omicidio da solo, avrebbe trasportato il corpo con la propria vettura fino al luogo dove è stato poi ritrovato. Il 30enne avrebbe confessato il delitto quando gli inquirenti gli avrebbero contestato la presenza di tracce di sangue - rilevate con il luminol - all’interno della sua auto.
Inoltre, dalla sua ricostruzione sarebbero emerse alcune incongruenze tali da confermare i sospetti.
Le circostanze che avrebbero portato al femminicidio
Il delitto sarebbe avvenuto dopo che Tramontano aveva scoperto che l’uomo di cui era incinta la tradiva con un’altra donna. Stando a quanto ricostruito, le due donne si sarebbero incontrate ed entrambe erano all’oscuro della relazione parallela portata avanti da Impagnatiello.
Il delitto sarebbe avvenuto nelle ore successive. Dalle indagini sarebbe emerso che l’uomo avrebbe chiesto un incontro con l'altra donna in quanto Tramontano era “andata” via e che perciò lui adesso era un “uomo libero”.
Il tentativo di depistaggio
Nella serata di domenica 28 maggio Impagnatiello ha denunciato la scomparsa ai carabinieri.
Avrebbe riferito di essere uscito presto la mattina e di essere rientrato solo al pomeriggio (intorno alle 17). Al suo rientro a casa avrebbe notato la scomparsa della fidanzata. Ma nel corso delle indagini sono emerse alcune incongruenze sulle sue ricostruzioni, poi confermate anche dalle immagini delle telecamere presenti nella zona. Gli inquirenti sospettano inoltre che sia stato lui a inviare i messaggi alla madre di Giulia e a un’amica nella serata di sabato 27 maggio. In quei messaggi la giovane avrebbe detto di sentirsi “molto turbata”.