Svolta nel caso di Giulia Tramontano, la 29enne incinta di sette mesi svanita nel nulla nella notte tra sabato 27 e domenica 28 maggio dalla sua casa di Senago, nell’hinterland di Milano: A.I, il compagno trentenne che aveva denunciato la scomparsa della donna incinta al settimo mese, ha confessato il delitto e ha permesso agli inquirenti di ritrovare il corpo della giovane in un'area verde abbandonata non lontano dalla loro abitazione. L’uomo, che lavora come barman in un albergo di lusso nel capoluogo lombardo, aveva ricevuto nelle scorse ore un’informazione di garanzia firmata dalla procuratrice aggiunta Letizia Mannella e dalla pm Alessia Menegazzo, per i reati di omicidio volontario aggravato e occultamento di cadavere.

Poco prima, nella serata di mercoledì 31 maggio, i carabinieri della sezione investigazioni scientifiche avevano effettuato un nuovo sopralluogo nell’abitazione della coppia, posta sotto sequestro, per effettuare ulteriori rilievi e accertamenti utili alle indagini.

Nelle ultime ore le ricerche di Giulia si erano concentrate in una zona specifica del parco delle Groane

Nelle ore precedenti la tragica scoperta, avvenuta in un lembo di terra dietro ai box di un edificio in via Monte Rosa a Senago, i carabinieri, con i vigili del fuoco e gli uomini della protezione civile, hanno concentrato le ricerche – effettuate anche con l’ausilio di cani molecolari – in una zona specifica all’interno del parco delle Groane, che dista circa due chilometri dall’appartamento in cui Giulia viveva con il compagno.

Infatti, col passare del tempo, si è andata sempre più rafforzando l’ipotesi del femminicidio. In particolare sarebbero state delle tracce biologiche, probabilmente di sangue, trovate nella mattinata di mercoledì all’interno dell’automobile del barman a far concentrare i sospetti sul 30enne.

Il compagno di Giulia aveva una relazione parallela con una collega

Le indagini hanno evidenziato come il compagno di Giulia avesse intrattenuto negli ultimi mesi una relazione parallela con un’altra donna, una collega americana; anche quest’ultima sarebbe rimasta incinta, ma avrebbe perso il figlio. Proprio poche ore prima della scomparsa della 29enne, l’amante avrebbe richiesto e ottenuto un incontro a tre con Giulia per un chiarimento; infatti, già da qualche settimana entrambe le donne, ignare della verità, avevano iniziato a nutrire dei sospetti sul comportamento del barman, cominciando a intuire che il 30enne avesse una doppia vita.

Secondo gli inquirenti, dopo questo incontro, una volta tornata a casa, la vittima sarebbe stata uccisa nel corso di un litigio dal fidanzato, che poi ne avrebbe nascosto il corpo. A questo punto si cerca di capire se il giovane sia stato aiutato da qualche complice a disfarsi del cadavere.

Giulia ha litigato con il fidanzato dopo la scoperta della relazione con un’altra donna

Chi indaga su questa drammatica vicenda di cronaca nera vuole ora chiarire nei dettagli quello che è accaduto tra le 20 di sabato – quando Giulia è stata inquadrata per l’ultima volta da una telecamera di sorveglianza nei pressi dell’abitazione e successivamente ha inviato dal cellulare alcuni messaggi alla madre e a un’amica – e le sette di mattina di domenica, ora in cui il compagno si è recato nell’albergo dove lavora, dopo aver compiuto il delitto.

Solo al suo ritorno a casa, nel tardo pomeriggio, il giovane ha lanciato l’allarme, denunciando ai carabinieri la scomparsa della fidanzata, che a suo dire sarebbe uscita di casa portandosi via il passaporto, la tessera bancomat e circa 500 euro in contanti. Dall’inchiesta era emerso subito come ci fosse stato un pesante litigio tra i due dopo la scoperta della storia parallela portata avanti dal barman con un’altra donna. Giulia avrebbe confidato quanto accaduto anche ai parenti, che alla notizia della sua sparizione si sono immediatamente recati a Senago dal fidanzato della 29enne, con il quale avrebbero anche discusso violentemente, già prima della svolta drammatica nelle indagini.