Si è tenuta presso l'aula magna dell’Università Bocconi di Milano I/Deal, la sfilata di moda che ha visto come modelle e indossatrici donne che hanno lottato contro il cancro al seno. L'evento, patrocinato da Camera Nazionale della Moda Italiana con il supporto del Camera Moda Fashion Trust, ha aperto la Settimana della Moda milanese accendendo la luce dei riflettori su una tematica delicata e di primaria importanza quale quella del tumore della mammella.

Una sfilata con un cuore solidale

Ventuno le donne partecipanti provenienti dall'Italia e dagli Stati Uniti che prima di sfilare sulla passerella hanno condiviso le loro esperienze personali nella lotta contro il tumore al seno, il che ha contribuito a consegnare un significato ancora più profondo agli abiti che hanno poi indossato.

Individuate e scelte dalla stylist Amelianna Loiacono, le creazioni che hanno dato sfoggio di se in passerella appartengono a diversi designer tra cui ActN°1, Andrea Adamo, Cormio, Federico Cina, Magliano, Marcello Pipitone, Marco Rambaldi, Maxivive, Niccolò Pasqualetti, Tokyo James e Vitelli.

A sfilare per prima sul tappeto rosso del Foyer dell'Aula Magna dell'Università Bocconi Lucia Pratanzaro, 85 anni, cui lo scorso scorso è stato diagnosticata la neoplasia: “Ai giovani dico dedicatevi al lavoro ma non trascurate gli affetti, sono loro che vi salvano la vita” ha raccontato la donna.

La moda come mezzo di espressione

La sfilata ha presentato dunque abiti realizzati da giovani stilisti, ognuno con il proprio stile e tessuti diversi, ma tutti indossati con grazia e determinazione dalle modelle.

L'evento è stato un chiaro omaggio alla forza, alla creatività e al coraggio delle donne che hanno lottato contro il cancro al seno.

L'idea di far sfilare le donne che hanno superato questa dura esperienza è stata di Cancer Culture, organizzazione fondata da pazienti in lotta con questa malattia ma che hanno scelto di andare avanti con la vita, di accettare i cambiamenti che la malattia porta con sé e di combatterla senza remore.

L'evento ha trasmesso dunque un messaggio di speranza alla comunità, dimostrando che il cancro non definisce una persona. Le donne che hanno sfilato hanno reso omaggio alla loro forza interiore e alla bellezza della vita, commuovendo il pubblico con ogni loro passo sulla passerella: è stato un momento di armonia e di condivisione, più che una sfilata di abiti una celebrazione del coraggio di chi quegli abiti li indossava.