La fuga di Filippo Turetta si è conclusa nelle prime ore di questa domenica 19 novembre in Germania, dove il ragazzo è stato fermato e arrestato dalla polizia tedesca. La notizia è stata confermata dall’avvocato Emanuele Compagno, che ha chiarito che sarà il giudice tedesco a decidere quando e come far rientrare il 22enne in Italia.

Durante la sua fuga, Filippo Turetta, avrebbe utilizzato delle banconote macchiate di sangue per far rifornimento presso una stazione di servizio di Cortina, dove sarebbe stato immortalato dalle telecamere. Era stato il gestore della stazione di servizio ad avvisare le forze dell’ordine, dopo che aveva ritrovato una banconota da 20 euro con delle macchie simili a sangue.

Una fuga durata una settimana

Su Filippo Turetta pendeva un mandato di cattura internazionale, prima per tentato omicidio e poi per omicidio, dopo il ritrovamento del cadavere di Giulia Cecchettin, nei pressi del Lago di Barcis in Friuli Venezia Giulia. Un delitto che il ragazzo potrebbe aver premeditato, visto che nel suo PC, sequestrato dagli inquirenti, sarebbero state ritrovate tracce di ricerche online di kit di sopravvivenza e mappe di percorsi di montagna nel Tirolo, un segnale che si stava organizzando una latitanza, dopo aver ucciso la ragazza

La fuga di Turetta è stata ricostruita in questi giorni dagli inquirenti grazie agli avvistamenti della sua Fiat Punto nera. Domenica scorsa, l’auto era stata immortalata in località Ospitale, vicino Cortina d’Ampezzo, e nella stessa giornata era stata vista in Austria, in direzione Carinzia.

Giulia Cecchettin uccisa con diverse coltellate

Dopo il ritrovamento del corpo di Giulia Cecchettin, che è stato fatto rotolare per circa 50 metri lungo un dirupo nella notte tra sabato 11 e domenica 12, sono emerse le prime informazioni dopo una prima ispezione visiva del cadavere. Sul corpo sono state trovate le tracce di diverse coltellate alla testa e al collo: la ragazza avrebbe cercato di difendersi dal suo aguzzino, come emergerebbe dalle ferite alle mani e alle braccia.

Cecchettin indossava gli stessi vestiti della sera della scomparsa e presenta una evidente frattura alla testa.

La svolta delle indagini, che hanno portato al ritrovamento del corpo di Cecchettin è arrivata quasi casualmente nella giornata di giovedì 16 novembre, quando è stata riaccesa, dopo un periodo di manutenzione, una telecamera che riprende il passaggio delle auto all’ingresso dell’area turistica di Piancavallo.

Nonostante la telecamera fosse spenta, il software di controllo degli accessi ha continuato a registrare il passaggio delle auto e, subito dopo la riattivazione del sistema, ha trasmesso i dati, dalla quale è emerso il passaggio della Fiat Punto nera di Filippo Turetta. Un passaggio anomalo rispetto al percorso ipotizzato, che ha portato le forze dell’ordine a concentrare le ricerche nel tratto da Piancavallo a Lago di Barcis, dove hanno poi ritrovato il corpo.