Un operaio di 45 anni è morto sul lavoro questo lunedì 4 dicembre a Visso (provincia di Macerata), località dell'entroterra appenninico, travolto da un bobcat guidato da un suo collega. Il fatto di cronaca è avvenuto intorno alle ore 13.
Il mezzo era condotto da un collega della vittima
A quanto si apprende dagli inquirenti l'operaio stava lavorando nel piazzale dell'impresa di movimento terra di cui era dipendente. Per cause ancora da stabilire, all'improvviso è stato investito dal mezzo condotto dal titolare della ditta. Secondo alcuni a compiere la manovra sbagliata sarebbe stato un parente dell'uomo, che forse non ha notato la presenza sul suo percorso dell'addetto.
L'impatto è stato fatale e secondo le prime ricostruzioni, il 45enne sarebbe morto sul colpo.
Sul luogo dell'incidente si sono subito recati i sanitari del 118, i carabinieri e gli ispettori del Servizio di prevenzione e sicurezza dei luoghi di lavoro dell'Azienda sanitaria territoriale di Macerata. Ma per l'operaio centrato in pieno dal bobcat ormai non c'era più nulla da fare. Inutile si è rivelato quindi il trasporto del ferito in ospedale.
I militari dell'Arma insieme agli ispettori dell'AST stanno svolgendo in queste ore accertamenti e indagini per comprendere la dinamica e le responsabilità dell'infortunio mortale. Anche in questo caso gli inquirenti devono capire se siano state rispettate tutte le norme di sicurezza.
Un altro infortunio mortale sul lavoro solo una settimana fa sempre nel maceratese
Proprio nella provincia di Macerata, appena una settimana fa, un altro operaio era morto poche ore dopo essere stato colpito da un albero mentre stava facendo interventi di pulitura degli argini lungo il fiume Potenza, nel comune di San Severino Marche.
La vittima, deceduta poi all'ospedale regionale di Ancona, aveva 63 anni.
Da notare che già da alcuni anni e più volte la Cgil di Macerata ha sollevato il problema delle carenze nel rispetto delle norme di sicurezza nelle migliaia di piccoli interventi edili in particolare nell'area in cui si era verificato il terremoto del 2016.
Sostenendo che l'eccesso di contratti di subappalto attivati sul territorio, insieme alle infiltrazioni di ditte sospettate di essere colluse con la criminalità organizzata, potesse aumentare i rischi di infortuni e incidenti anche gravi. Il sindacato aveva pertanto richiesto maggiori controlli e regole più stringenti per l'affidamento delle opere.