Era stato condannato all'ergastolo dal tribunale di Macerata per sette omicidi avvenuti nella Residenza sanitaria assistenziale di Offida, in provincia di Ascoli Piceno. Ma ora è stato completamente scagionato dalla Corte di Appello di Ancona. Per lui è arrivata l'assoluzione con formula piena, perché "il fatto non sussiste". Parliamo dell'infermiere di 60 anni Leopoldo Wick, residente a Grottammare, e che allora lavorava in quella struttura per anziani. Le morti sospette degli ospiti della Rsa di Offida risalgono al periodo tra il 2017 e il 2018.

La ricostruzione dei fatti

Dopo la denuncia di una donna che operava negli stessi reparti di Wick, la Procura di Ascoli fece riesumare una salma di un paziente deceduto per svolgere l'autopsia sulla sua salma.

Da quell'atto partì l'indagine dei carabinieri per accertare come fossero morti, in quali circostanze e perché in maniera cosi repentina almeno otto pazienti della struttura sanitaria dell'entroterra ascolano, che ospitava anziani malati in condizioni molto difficili, spesso terminali.

Ma tanti e tali decessi avvenuti in modo cosi rapido cominciarono a destare forti sospetti, sia negli operatori della Rsa sia nei parenti degli assistiti. Fino ad arrivare all'avvio dell'inchiesta da parte della magistratura, che in pochi mesi strinse il cerchio intorno a Leopoldo Wick.

L'infermiere esperto venne accusato di aver in qualche maniera facilitato la morte di alcuni anziani, somministrando farmaci in dosi eccessive.

La condanna all'ergastolo nel giugno 2022

Rinviato a giudizio, il 60enne di Grottammare nel giugno del 2022 fu condannato in primo grado all'ergastolo dalla Corte di Assise di Macerata.

Fu ritenuto responsabile di sette degli otto omicidi avvenuti a Offida, e di uno dei quattro tentati omicidi.

Detenuto in carcere, attraverso i suoi legali l'infermiere ricorse in appello contro la sentenza. E rimase in carcere per un anno e mezzo. Fino ad arrivare alla giornata di oggi e alla pronuncia della Corte di Appello di Ancona.

La sentenza fa discutere nel territorio ascolano

Un ribaltamento della sentenza che sta già facendo discutere molto nel territorio ascolano per questo caso di cronaca nera. Tanti parenti e amici delle vittime, conoscenti, addetti ai lavori e osservatori si chiedono come sia stato possibile che i giudici abbiano valutato i fatti in maniera così diversi dai colleghi di primo grado. Spiega un operatore della giustizia del Foro di Ascoli: "Nel processo penale prevale il principio del giudizio al di là di ogni ragionevole dubbio."

Quindi secondo la Corte d'Appello che ha assolto Wick il dubbio che possa essere lui il colpevole degli omicidi esiste. Ora si attendono le motivazione della sentenza di oggi.