L’assemblea sinodale della Chiesa cattolica italiana, convocata a Roma dalla presidenza CEI, ha bocciato il documento finale rinviando al mittente il testo. I delegati che si sono espressi contro il testo hanno lamentato di non avervi ritrovato temi come nuovi ministeri femminili nella Chiesa, all'accompagnamento delle persone LGBTQ+, agli abusi sessuali e alla trasparenza economica. In autunno è prevista una nuova assemblea.
Come è andata l'assemblea sinodale svoltasi a Roma
È stata una assemblea sinodale che ha visto la partecipazione, sotto la presidenza del cardinale Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna, di un totale di 1008 delegati delle diocesi italiane: 7 cardinali, 168 vescovi, 252 sacerdoti, 34 religiosi, 17 diaconi e 530 laici (277 donne e 253 uomini), ovvero la presenza di tutte le componenti ecclesiali impegnate nella gestione della chiesa cattolica in Italia.
Dopo la preghiera iniziale e il saluto all’assemblea del cardinale Zuppi, si è proceduto alla lettura e alla votazione del testo sinodale definitivo, intitolato “Perché la gioia sia piena”, la quale ha avuto un verdetto chiaro di non approvazione: 835 voti contrari su 854 votanti hanno detto no, il testo quindi va rivisto nel prossimo incontro.
Il commento di monsignor Castellucci sul voto assembleare
Monsignor Erio Castellucci, arcivescovo di Modena – Nonantola e vice presidente della CEI, ha guidato la presentazione e la votazione dell'assemblea.
Dopo la fine della votazione, ha voluto commentare l'esito affermando che questa non è una bocciatura, ma “è un rinvio costruttivo”. Ha fatto anche dell'ironia: “Siamo stati rimandati alla prossima sessione di esame”.
Eppure questo documento è stato il frutto di un lavoro durato quattro anni (era iniziato nel 2021 come parte del cammino sinodale voluto da Papa Francesco), con 28 gruppi di lavoro che in questo tempo hanno lavorato, apportando di volta in volta degli emendamenti e integrazioni. Monsignor Castellucci ha anche ribadito che questo è un lavoro che “nasce dal basso, dal confronto, dall’ascolto reciproco”.
Cosa conteneva il documento finale
Il testo definitivo del sinodo raccoglieva 50 proposizioni sintetiche. Tra i temi trattati, quelli che hanno portato al voto negativo, c’erano: le persone che vivono situazioni affettive particolari (divorziati, risposati, persone conviventi, persone LGBTQ+), il ruolo di responsabilità delle donne nella chiesa, la trasparenza economica delle comunità parrocchiali e il rinnovamento delle strutture ecclesiali.
Tutti temi che l’assemblea ha bocciato: i contrari infatti hanno considerato questo documento troppo tiepido e preconfezionato.
Quindi tutto è stato rinviato all’incontro che si terrà il 25 ottobre prossimo, spostando quindi di fatto l’assemblea dei vescovi italiani nel mese di novembre.