Lo Spazio Espositivo del Punto IAT (Palazzo Comunale di Formia), sarà teatro, dal 14 al 23 aprile, di una mostra di opere a cura di Maria Villano.
I quadri costituiscono delle tele inedite realizzate dall’artista nel biennio 1985-86: la mostra, intitolata Monocromi, è curata da Koinè salottoculturale, associazione culturale attiva nella promozione delle Arti e delle buone relazioni.
L'evento sarà aperto dalle ore 18.00 alle ore 20.30 e si terrà, come accennato, presso i locali di Via Vitruvio n.196 a Formia.
La mostra Monocromi
I quadri che animeranno la mostra si caratterizzano per la predominanza di un solo colore (come suggerito dalla denominazione stessa dell’evento), il blu, una scelta che suggerisce insieme silenzio e sospensione trattandosi del colore del cielo e dell’acqua.
Le opere sono ispirate alla dottrina buddhista della vacuità ed esplorano, nell’intento dell’artista, il di 'vuoto pieno di senso'.
Il lavoro di Maria Villano si rifà in una qualche misura alle parole del collezionista Giuseppe Panza di Biumo, secondo il quale, il monocromo può rivelarsi "una traccia di infinito che si materializza".
Biografia di Maria Villano
Maria Villano è nata, vive e lavora a Formia: qui ha frequentato il Liceo Classico seguendo le lezioni di Silvana Sinisi.
Nel 1974 si è trasferita a Roma per studiare all'Università, terminata nel 1984: in successione ha frequentato la Scuola Libera del Nudo, con Lorenzo Guerrini e Lorenza Trucchi, e poi l'Accademia, con Antonio Scordia, Guido Strazza e Maurizio Fagiolo dell'Arco.
Dal 1984 al 1996 ha lavorato tra Torino, Roma e Sicilia approfondendo non solo l'arte pittorica ma anche la pratica di scultrice, alla quale ha iniziato a dedicarsi con più costanza dal 2014.
Il post Facebook di Koinè salottoculturale
"Maria Villano, Monocromi. Dal 14 al 23 aprile 2025, nello Spazio Espositivo del Punto IAT (Palazzo Comunale di Formia), Maria Villano espone una serie di tele inedite del biennio 1985-86, a cura di Koinè salottoculturale.
Le opere, raccolte sotto il titolo Monocromi, si contraddistinguono per un’unica gamma cromatica, in particolare un dominante blu, che suggerisce rarefazione, silenzio e sospensione" si legge nel post pubblicato su Facebook da Koinè salottoculturale, l’associazione che cura l’allestimento.
"Le forme fluttuanti - prosegue la comunicazione social - sono stellari, elicoidali e campaniformi ed emergono da uno spazio siderale, in bilico tra luce e ombra, tra essere e non-essere".