"Non si può bere birra tutti i giorni, sfortunatamente", così Tobias Zollo, capo mastro del birrificio di Weihenstephan di Baviera. Zollo nei primi giorni di apertura dell'Oktoberfest ad Ap ha motivato così l'aumento di richieste di birra analcolica: “La gente - devo dirlo come produttore di birra - purtroppo beve meno birra. Se c'è un'alternativa per avere il gusto fresco e frizzante di una tipica birra Weihenstephan, ma in versione analcolica, vogliamo farlo”.

L'adeguamento al mercato ha convinto il birrificio di Weihenstephan a riservare un decimo della produzione alle birre di frumento e lager "alcohol free".

E non è tutto. A Monaco di Baviera, vicino alla stazione ferroviaria, è sorta la "Die Null" (lo zero in tedesco), birreria all'aperto che propone, oltre alla birra, ogni genere di bevanda analcolica. Il locale ha però deciso di chiudere temporaneamente appena prima dell'inizio dell'Oktoberfest.

La 189^ edizione dell'Oktoberfest

Alla luce di queste considerazioni, non è un caso che la birra analcolica sia stata inserita anche nei menu dell'Oktoberfest, la manifestazione dedicata alla birra più famosa in Europa. A parte un paio di tendoni, tutti gli altri proporranno, oltre la classica alcolica, anche la bionda a zero alcool per tutta la durata della festa. La birra analcolica costerà quanto una birra alcolica - tra i 13,60 e i 15,30 euro per un boccale da un litro.

Le danze per la 189° edizione dell'Oktoberfest di Monaco di Baviera sono state ufficialmente aperte dal sindaco Dieter Reiter il 21 settembre a mezzogiorno in punto, quando è stato avvitato il rubinetto del primo fusto di birra. I festeggiamenti avranno termine il 6 ottobre prossimo.

Birre alcoliche e analcoliche

La birra analcolica può essere prodotta mediante due procedimenti:

  • a birra già prodotta, si rimuove la sostanza alcolica attraverso specifici processi di filtrazione come l'osmosi inversa che utilizza una speciale membrana porosa;
  • mentre il processo di produzione della birra è in corso, viene interrotta la fermentazione alcolica (durante la quale i lieviti trasformano gli zuccheri in alcool) una volta raggiunto il grado desiderato.

Dei due procedimenti, il secondo è quello più largamente diffuso.

Nel nostro Paese la legge definisce una bevanda analcolica solo quando ha un volume alcolometrico alcolico inferiore o pari all'1,2%.

Ma non mancano differenze neanche per l'apporto calorico registrato tra le due categorie: su un quantitativo di 100 ml, la birra classica infatti apporta 148 calorie e l'analcolica 60.