Una città di provincia, opere in ceramica del Cinquecento, la crisi generale, il collezionismo di nicchia… Tutti ingredienti che, se messi assieme per un progetto culturale, potrebbero scoraggiare chi lo ipotizza. Ma, talvolta, audacia e coraggio premiano.

E' il caso della mostra Capolavori della maiolica castellana tra '400 e terzo fuoco. La collezione Matricardi, allestita a Teramo, nella Pinacoteca Civica. Nata così, quasi come azzardata sfida,  si è rivelata vincente.

L'idea di partenza era di recuperare l'attenzione generale su un patrimonio messo insieme da un collezionista, in anni di paziente e minuzioso lavoro di ricerca.

Piatti, brocche, fiasche, albarelli, chicchere e piattini, hanno così raccontato il viaggio tra secoli di creatività e abilità manipolativa. Lo studio degli oggetti in mostra, poi, ha offerto un contributo su forme, tipologie espressive e modelli iconografici della tradizione manifatturiera castellana, offrendo motivi di riflessione sulla  realtà di un piccolo paese montano del territorio teramano che, nonostante l'isolamento geografico e territoriale, seppe far proprie raffinate esperienze e sperimentazioni artistiche.

I numeri, a mostra quasi conclusa, danno il segno del successo. Più di 30.000 visitatori, oltre 70 articoli su mensili, settimanali, quotidiani di tutta Italia e, in alcuni casi, anche internazionali; più di 50 passaggi su siti web; citazioni dalla Christie's di Londra e dalla Sotheby's di New York.

Appunto, un successo, favorito dalla qualità degli oggetti esposti, inquadrabili tra il '500 e il '700; dalla peculiarità dell'apparato d'allestimento, in grado di esaltare forme, disegni e colori; dalla qualità scientifica del catalogo, edito dalla Allemandi Editore; dal collegamento con il territorio; dalla riscoperta di un borgo antichissimo, Castelli.

Un successo che, inoltre, ha permesso di aggregare il mondo del collezionismo, per imboccare la strada della collaborazione pubblico-privato; di avvicinare migliaia di persone ad una forma d'Arte considerata per troppo tempo minore; di rimandare ad un artigianato di qualità.

La mostra aveva aperto i battenti lo scorso 2 aprile e, inizialmente prevista fino al 31 ottobre, e' stata poi prolungata fino al 31 gennaio, sia per rispondere alla crescente domanda, sia perché ad essa si è cercato di avvicinare giovanissimi e giovani.

E anche il contatto col mondo della scuola è stato particolarmente foriero di risultati: dalle Elementari alle Superiori, moltissime scolaresche hanno visitato la mostra, accompagnate da guide formate per l'evento.

La mostra è stata organizzata dal Comune di Teramo, in collaborazione con la Fondazione bancaria Tercas e con la Regione Abruzzo, la Provincia, la Camera di Commercio, oltre ad alcuni sponsor privati.

Chissà che proprio dal passato, dalla storia di un nascosto paese d'Abruzzo segnata da eccellenza, laboriosità e tenacia, non possa venire un segnale cui guardare con speranza..