Non c'è posto più appropriato di Firenze, la culla del Rinascimento, per inaugurare un'importante mostra dedicata a questa fase storico-artistica che tanto ha affascinato e tanto continua ad affascinare: "La primavera del Rinascimento", così si chiama l'esposizione inaugurata il 23 marzo a Palazzo Strozzi.

La mostra è stata organizzata dalla Fondazione Palazzo Strozzi e dal Museo del Louvre, luogo in cui si sposterà per circa altri quattro mesi dopo l'estate. Il suo scopo è quello di delineare le manifestazioni artistiche - legate soprattutto alla scultura - del primo Rinascimento a Firenze, entro un periodo che copre più o meno la prima metà del XV secolo. Inutile dire, dunque, che la mostra espone molti pezzi spesso presenti anche sui manuali, pezzi che hanno fatto la Storia dell'Arte.

L'esposizione è articolata in dieci sezioni tematiche che creano un percorso leggibile e ordinato, visitabile in un'ora di tempo o poco più. Nel '400, lo studio delle antichità classiche - come sarcofagi, statue e decorazioni - gioca un ruolo fondamentale nel delineare lo stile della nuova arte. I monumenti equestri riprodotti, realizzati o solo progettati diventano nuovamente esaltazione del signore e del condottiero. I busti tridimensionali e attenti all'anatomia tornano ad essere prodotti dalle botteghe degli scultori fiorentini. Gli "spiritelli" pagani, reinterpretati come putti, rinascono assieme ai festoni come motivo decorativo. In mostra, si susseguono dunque i Donatello, i Ghiberti e i Nanni di Banco.

Ci sono sculture in marmo, in bronzo e in bronzo dorato. C'è la scultura lignea e ci sono diverse opere in ceramica smaltata della bottega Della Robbia. C'è anche un accenno a quanto le nuove forme scultoree abbiano influenzato il mondo della pittura, con esempi targati Andrea del Castagno e Filippo Lippi. Inoltre, non manca una buona dose di attenzione a chi, già prima del 1400, stava apportando sostanziali novità nell'arte statuaria, come Nicola e Giovanni Pisano, Tino di Camaino e Arnolfo di Cambio.

Le formelle di Ghiberti e Brunelleschi scolpite nel 1401 per la porta nord del Battistero di Firenze, indicate come punto di inizio del Rinascimento artistico, hanno un posto d'onore all'inizio del percorso espositivo, così come il modello ligneo della cupola di S.Maria del Fiore, progettata sempre da Brunelleschi.

Chiude invece la mostra un altro modello ligneo, quello dello stesso Palazzo Strozzi. Sebbene il palazzo sia stato costruito a partire dal 1498, e dunque in una fase successiva del Rinascimento rispetto a quella trattata nella mostra, si configura come uno dei più imponenti di Firenze. E oggi, si configura anche come un'importante meta culturale e fucina di eventi di grande portata come questa mostra, aperta fino al 18 agosto.