Marcello Macchia, in arte MaccioCapotonda mette in mostra un nuovo lato della comicità italiana. Nellapuntata di ieri sera delle InvasioniBarbariche, la conduttrice DariaBignardi lo mette sotto torchio. Sembra smarrito di fronte a certe domandee sembra crollare il personaggio che lui interpreta nei suoi brevi sketch. Simostra però umile, il comico che è stato in grado di spettacolizzare letendenze dell'attuale società italiana, ma che non è mai stato molto sotto iriflettori, se non per la nuova serie "Mario"presentata da Mtv e per le sue precedenti apparizioni a "Mai dire goal".

Il comico abruzzese rappresentaun nuovo modo di creare la comicità, mantenendosi, per ora lontano, dallegrandi vie di comunicazioni di massa, quasi un artigiano che confeziona e fermadegli attimi della vita quotidiana mettendone in luce solo gli aspetti piùridicoli. Si tratta proprio di un'attività iniziata forse per gioco, come ammettelui stesso, ma che ha avuto seguito procedendo con mezzi sempre piùprofessionali. La maggior parte della sua produzione è forse questa, prenderela realtà e trasformarla, basta una parola o una lettera spostata, deviatadalla normalità per dare quel senso "buffonesco" alle cose vedi "InvasioniBarboniche", oppure quando dice che da piccolo voleva fare "il registro".

Si trattadi una comicità legata forse ad una fascia più giovane di pubblico che invecenon attecchisce nelle generazioni più "macinate".

La sfida è a quella società cheabbiamo visto rappresentata dai telegiornali, dagli spettacoli, dai reality delquale lo stesso Macchia ammette di essersi nutrito per molti anni, specialmentenella sua adolescenza. Forse però questa realtà oltre che ridicola, è anchemolto lontana da quella vera che oggi forse ha tinte più fosche e meno degne diriso.