Ancora una volta i social network si dimostrano il modo più veloce per diramare un'informazione. Questa volta è il turno di Twitter che ha accolto e veicolato un singolare appello del sindaco di Lampedusa, Giusi Nicolini: donare Libri all'isola per costruire una biblioteca.

Già, perché Lampedusa non ha attualmente una biblioteca e nemmeno una libreria così, come ha spiegato lo stesso sindaco, bisogna recarsi sulla terraferma per acquistare un libro. Ed è noto quanto Lampedusa sia lontana dalla terraferma, essendo l'ultimo avamposto italiano, più a sud di Malta e di Tunisi, più vicina alla Tunisia che all'Italia, di cui solitamente si parla solo in relazione ai numerosi sbarchi clandestini che avvengono sulle sue coste.

L'iniziativa ha già contato molte adesioni e su Twitter si può trovare l'hashtag dedicato, #Lampedusalegge. I libri donati da chi vorrà rispondere all'appello andranno a costituire il primo nucleo di quella che diventerà la biblioteca Ibby. Al momento non ci sono particolari richieste, ma soltanto la solidarietà e il sostegno per fare in modo che anche in quest'ultimo lembo di terra in mezzo al mare ci sia un luogo dove la cultura è accessibile e a portata di mano. 

Il sindaco Nicolini si è detta stupita, ma molto felice dell'interesse e del successo immediato che l'iniziativa ha riscosso, affermando di avere ricevuto in poche ore molte email di persone che chiedevano informazioni per poter contribuire a questo importante progetto.

Tra le tante notizie negative che si leggono ogni giorno, questa storia fa pensare che fortunatamente l'amore per la lettura e la condivisione della cultura sono ancora valori per i quali vale la pena battersi, nei modi e nelle forme più consoni al mondo di oggi. Laddove diverse realtà culturali faticano a tirare avanti - non ultimo, restando in Sicilia, il Museo Mandralisca di Cefalù che dovrà chiudere per mancanza di fondi - almeno ce n'è una che si impegna per vedere la luce.