Giuste polemiche accompagnano puntualmente le esibizioni della rocker Dionna Dal Monte: lo scorso weekend si è concluso a Senigallia il Summer Jamboree e la presenza della discutibile artista alla manifestazione culturale ha suscitato non poche perplessità. Il caso è scoppiato, però, per via di un'altra performance, risalente al primo di agosto: a denunciare il fatto è stata radio Città del Capo.
Dionna Dal Monte, appunto lo scorso primo agosto, ha preso parte al Summer Rockin 2013, ospitato dal Comune di San Lazzaro (provincia di Bologna). A suscitare sdegno più perplessità è stata una beffa del destino, una gaffe organizzativa che ha un saporaccio di pessima ironia: l'evento musicale si è tenuto nella piazza dedicata alla Resistenza.
Dove sta l'ironia? Chi non conosce Dionna Dal Monte può ricavare una prima impressione dal tatuaggio che porta sul seno: una svastica. Questa "artista" (mi si concedano le virgolette), che lavora in collaborazione con gli Avenue X, non fa mistero delle proprie simpatie politiche: delle foto recenti, facilmente trovabili su internet, la mostrano mentre esegue il saluto romano davanti alla tomba di Mussolini, a Predappio.
Il sindaco di San Lazzaro, Marco Macciantelli, ha dichiarato di essere stato all'oscuro dell'improbabile accostamento, nazi-rocker/piazza della Resistenza, fino alla diffusione della notizia in seguito alla denuncia della radio Città del Capo.
Forse è un po' sterile gonfiare una polemica su una singola esibizione tenutasi in un luogo più che mai inopportuno.
Forse bisognerebbe indignarsi tutto l'anno, senza limitarsi a cogliere le occasioni di questi casi eclatanti, del fatto che ancora oggi ci siano persone (e, ancor più grave, personaggi pubblici) che ostentano fieramente un tatuaggio a forma di svastica. Per ignoranza o, peggio, per godere una qualche distorta popolarità ("che se ne parli bene o male, l'importante è che se ne parli").